L’edilizia torna ad essere uno sbocco per i giovani irpini

Il mattone è ‘evergreen’ in Irpinia. Sono 180 gli operai che, nel 2010, fanno il loro primo ingresso nei cantieri edili della provincia di Avellino. Più della metà ha meno di 25 anni: segno di un settore giovane preferito dalle nuove generazioni come sbocco lavorativo. E’ uno dei dati che emerge dal consuntivo della didattica sviluppata, lo scorso anno, dal Centro per la Formazione e Sicurezza in Edilizia della provincia di Avellino. L’Ente di Atripalda, che da oltre 30 anni opera per ridurre e prevenire gli infortuni sui luoghi di lavoro, stila un bilancio annuale dell’insegnamento professionale: 1651 allievi, in prevalenza uomini, per un totale di 82 corsi. Questi i numeri che caratterizzano la formazione del Cfs irpino nel 2010. Tra le attività corsuali, finalizzate ad innalzare i livelli di sicurezza quando si lavora in edilizia, quella di ‘maggior successo’ replicata più volte è le “16 ore per i neo assunti”. Divenuto obbligatorio dal primo Gennaio 2009, l’insegnamento prevede una formazione orientata a mettere in grado il nuovo lavoratore edile di svolgere in modo professionalmente produttivo e corretto, e di conseguenza sicuro, le mansioni che normalmente vengono assegnate ad un nuovo entrato e che costituiscono l’abc del mestiere. Più precisamente, nel 2010, l’insegnamento di settore, che l’organismo paritetico irpino delle costruzioni eroga in ambito domestico, coinvolge in totale 180 neo-assunti di cui 114 under 25 a cui il comparto locale delle costruzioni dà il benvenuto lavorativo. Ma l’attenzione didattica si concentra sempre più anche sul cosiddetto lavoro in quota inteso come attività che espone l’operaio al rischio di caduta da un livello posto ad altezza superiore ai 2 metri rispetto ad un piano stabile e che rappresenta la principale causa di incidente killer in un cantiere. Su questo fronte le statistiche formative territoriali quantificano in 159 allievi i manovali che sostanzialmente hanno appreso le tecniche per il montaggio e smontaggio dei ponteggi in totale sicurezza. Più di 300, invece, i manager edili formati che diventano professionisti in sicurezza nella gestione e coordinamento delle attività del servizio di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i propri lavoratori. Calando, infine, la lente analitica sulla provenienza geografica dei discenti, sondata per comune di nascita, fuoriesce come la formazione sia, nella maggior parte dei casi, orientata alla manodopera irpina con il 30 per cento degli allievi nati nel capoluogo irpino. La fetta dei lavoratori stranieri che giungono dall’Europa dell’Est è invece pari all’1,69 per cento che tradotto in termini assoluti vuol dire 28 operai provenienti da Ucraina, Albania e Bulgaria. Nel 2010 raggiunge quota 1651 il numero dei formati dal Cfs Edilizia di Avellino tra imprenditori, datori di lavoro e lavoratori per un totale di 82 corsi realizzati. Sul podio si piazza, in prima posizione, l’insegnamento dedicato alle linee guida in materia di sicurezza sul lavoro (“Informazione e formazione dei lavoratori”) con 335 allievi. Medaglia d’argento per la figura di “Responsabile Servizio di Prevenzione e Protezione” la cui didattica ha interessato 307 datori di lavoro che operano in Irpinia. Terzo posto alle “16 ore per i neo assunti”: la formazione pratica di base, da acquisire gratuitamente prima dell’inserimento al lavoro, nella convinzione che proprio mediante un’iniziale conoscenza dei mestieri si possano soddisfare sia le nuove richieste di professionalità, sia l’esigenza di lavorare in sicurezza, risulta quella più ‘gettonata’ con il maggior numero di edizioni replicate nel 2010 per ben 26 volte. Su questo fronte 180 operai entrano per la prima volta nel comparto edile irpino. Di questo universo più della metà, il 63,3 per cento (114 manovali), ha meno di 25 anni. Altro corso, tenuto più volte durante lo scorso anno dall’equipe dell’Ente paritetico provinciale, riguarda l’ “Addetto al montaggio, smontaggio e trasformazione dei ponteggi”. Qui le cifre parlano di 10 edizioni (in media una al mese articolata ognuna in 28 ore di lezione tra fase d’aula e pratica) che hanno complessivamente formato 159 maestranze. Di rilievo anche il dato sulla formazione per gruisti funzionale a formare 30 operatori di settore che dal campo scuola del Cfs escono con un bagaglio tecnico necessario ad effettuare in sicurezza tutte le manovre durante l’utilizzo di una gru in cantiere. In totale l’87,5 per cento del target formato è rappresentato da uomini (in valore assoluto 1446 unità). La restante parte riguarda 205 donne. Esaminando poi il vettore analitico della provenienza geografica (comune di nascita), le statistiche di settore parlano di una netta maggioranza di manodopera edile irpina con, in pole position, il dato dei 500 allievi nati ad Avellino. Seguono Atripalda ed Ariano Irpino rispettivamente con 55 e 39 discenti. Volgendo, poi, lo sguardo fuori dall’Italia, nel contesto dell’Est-Europa, invece, l’indice della manovalanza istruita rasenta l’1,7 per cento del totale dei formati. Qui emerge il peso rilevante di chi proviene dall’Ucraina (17 unità), mente sono 7 i lavoratori albanesi e 4 quelli bulgari. “I numeri che emergono – dichiara Michele Di Giacomo, presidente del Centro per la Formazione e Sicurezza in Edilizia della provincia di Avellino – testimoniano innanzitutto un’attitudine crescente da parte delle nostre imprese nei confronti della formazione professionale. E questo vuol dire in sostanza che c’è una volontà a migliorare per operare sempre più in sicurezza quando si è al lavoro”. “Abbiamo formato – continua – oltre 1600 persone tra maestranze e datori di lavoro. Si tratta di un dato notevole che incide positivamente nella gestione dei cantieri sul fronte della prevenzione degli incidenti. Negli ultimi dieci anni, le nostre attività formative hanno portato ad un evidente e tangibile miglioramento dei livelli di sicurezza”. “Ma – avverte Di Giacomo – il lavoro è tanto e bisogna insistere con interventi costanti ed incisivi che porteremo avanti con forte dedizione anche perché l’analisi del fabbisogno formativo ci restituisce uno scenario endogeno in cui molte imprese devono ancora adempiere ai corsi della sicurezza previsti dal nuovo Testo Unico in materia”. “Oggi – spiega Antonio Famiglietti, vicepresidente del Cfs irpino – gran parte delle aziende edili ci chiedono di fare formazione. Sentono la volontà e l’esigenza di essere coinvolte in azioni formative. Un aspetto meritorio ma che non deve mai farci abbassare la guardia sul fronte della formazione preventiva, rivolta a tutti coloro i quali operano nei cantieri della nostra provincia, su cui bisogna sempre lavorare in maniera trasversale”. “Solo nel settore delle costruzioni – sottolinea – si assiste ad una media di 6 infortuni l’anno in Irpinia. Per questo abbiamo cercato di porre l’accento didattico sulle modalità utili a contrastare in maniera adeguata le principali cause di incidenti mortali tra cui la caduta dall’alto con dei corsi frequenti sull’allestimento di ponteggi che, per intensità didattica, credo abbiano inciso in maniera rilevante sulla prevenzione in azienda e sulla mentalità degli operai formati che adesso sanno come poter lavorare in un ambiente privo di pericoli per la propria vita”. E l’attenzione va anche verso l’universo giovanile che entra per la prima volta in cantiere. “I dati sui corsi delle 16 ore per i nuovi assunti – mette in evidenza Famiglietti – che hanno incassato il maggior numero di edizioni testimoniano non solo come l’edilizia irpina sia un ramo scelto dai giovani come opportunità occupazionale ma l’importanza di una strettissima integrazione tra formazione professionale e formazione alla sicurezza. Lavorare bene, lavorare in sicurezza devono tendere sempre più a coincidere nella pratica del lavoro. I corsi di 16 ore sono prima di tutto corsi di formazione professionale, trasmettono competenze applicative con un forte effetto collaterale di formazione alla sicurezza. La formazione professionale trasporta, motiva e veicola l’importanza della sicurezza”. “Sulla scia di questi risultati – conclude Famiglietti – intendiamo quest’anno rafforzare sempre più le nostre attività didattiche con un’attenzione particolare verso il personale che in cantiere è impiegato a manovrare in sicurezza gli apparecchi di sollevamento come le ‘gru a torre’ e le macchine per il movimento terra come gli escavatori e le pale meccaniche”.

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