Gli agenti della sezione criminalità organizzata della locale Squadra Mobile, nell’ambito di mirate indagini coordinate dal Sost. Proc. Dott.ssa A. Picciocchi P.M. della Procura della Repubblica di Avellino, diretta dal Dr. Angelo Di Popolo, acquisivano fondate notizie secondo le quali presso l’abitazione di D.R.N. 42enne irpino, con precedenti penali per detenzione illegale di armi e munizioni, elemento in contatto con esponenti vicini al clan camorristico Genovese operante in Provincia, nonché fratello di D.R.S. e D.G. il primo rimasto ucciso l’altro ferito nel corso di un agguato avvenuto nel luglio del 2003 in Ospedaletto D’Alpinolo – erano custodite armi, munizioni e materiale esplodente.
Pertanto, nelle prime ore di questa mattina gli agenti hanno eseguito un’accurata perquisizione presso l’abitazione e presso un deposito in uso all’indiziato che sortiva esito positivo in quanto, nel deposito, all’interno di un cassetto di una scrivania, si rivenivano una pistola cal. 22 con matricola abrasa e numerosi proiettili dello stesso calibro, mentre altre numerose munizioni cal. 9×21 mm venivano rivenute occultate in un frigo. Il 42enne che annovera precedenti per analogo reato veniva tratto in arresto ed associato presso la casa Circondariale di Avellino. L’arma sequestrata verrà sottoposta ad accertamenti balistici volti a verificare l’eventuale utilizzo della stessa in altri fatti delittuosi.
Della vicenda è stata interessata anche la Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli nella persona del Proc. Aggiunto Dott. Rosario Cantelmo e del Dott. Francesco Soviero che seguono costantemente le vicende giudiziarie legate all’attività dei clan criminali di questa Provincia.