Assistenza domiciliare integrata, Nappi interroga Caldoro

Il capogruppo di Noi Sud nel Consiglio Regionale della Campania, Sergio Nappi, ha presentato questa mattina una interrogazione a risposta immediata al Presidente della giunta regionale Stefano Caldoro, in qualità di commissario ad acta alla sanità, per conoscere quali iniziative intende assumere al fine di rimediare ad una grave ingiustizia ai danni dei pazienti in Assistenza Domiciliare Integrata, esclusi dall’elenco dei soggetti che possono beneficiare della fornitura gratuita di farmaci di fascia C, così come stabilito dal decreto commissariale n. 43 del 14/07/2010 recante “disposizioni in materia di fornitura gratuita e farmaci di fascia C”.
Tale decreto commissariale, infatti, ha limitato la fornitura gratuita di farmaci di fascia C in Regione Campania esclusivamente: ai titolari di pensione di guerra diretta vitalizia, nei casi in cui il medico ne attesti la comprovata utilità terapeutica per il paziente; agli invalidi vittime di atti di terrorismo e delle stragi di tale matrice a ai familiari, inclusi i familiari dei deceduti; ai soggetti affetti da una delle malattie rare ricomprese nell’allegato n.1 del D.M. Sanità 18 maggio 2001, n. 279, limitatamente a quelli presenti nei singoli piani terapeutici stilati dai Centri di riferimento regionale individuati con DGRC 1362/2005 e s.m.i.
“L’Assistenza Domiciliare – scrive Nappi nell’interrogazione – è stata definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come “la possibilità di fornire a domicilio del paziente quei servizi e quegli strumenti che contribuiscono al mantenimento del massimo livello di benessere, salute e funzione”.
“L’ADI è un sistema di interventi e servizi sanitari – aggiunge il capogruppo di Noi Sud – offerti a domicilio, intendendo per domicilio sia la propria abitazione sia una struttura comunitaria, sia casa di riposo o struttura residenziale permanente; si caratterizza per l’integrazione delle prestazioni offerte, legate alla natura e ai bisogni a cui si rivolge; si basa, anche, sulla concordia degli interventi progettati e gestiti da figure professionali multidisciplinari. La continuità assistenziale offerta dal concorso progettuale degli organi professionali coinvolti (sanitari, operatori del sociale, fisioterapisti, farmacisti ecc.) garantisce la condivisione degli obiettivi, delle responsabilità, e stabilisce i mezzi e le risorse necessarie per raggiungimento dei risultati di salute”.
“Il trattamento in assistenza domiciliare – spiega sempre Nappi – contribuirebbe in primo luogo, alla riduzione dei costi della degenza ospedaliera, e in secondo luogo, permetterebbe agli stessi di restare nell’ambito familiare il che favorirebbe l’applicazione delle terapie da un punto di vista psicologico. L’assistenza domiciliare, componente del welfare regionale e locale, è comprensivo di varie tipologie di assistenza che si articolano in vari livelli diversificati in base sia alla loro maggiore o minore intensità assistenziale, sia per il numero e la competenza professionale specifica degli operatori coinvolti, sia in base al profilo della persona a cui si rivolgono, sia per la modalità di lavoro degli operatori, sia per il livello operativo territoriale ed integrato coinvolto”.
“Rilevato, pertanto, – conclude Nappi – che nella maggior parte dei casi i soggetti interessati al trattamento di Assistenza Domiciliare Integrata appartengono a categorie economicamente disagiate come i pensionati minimi; chiede di conoscere quale iniziative il Presidente della Giunta Regionale, on. Stefano Caldoro, in qualità di commissario ad acta per la prosecuzione del piano di rientro del settore sanitario, intende assumere al fine di rimediare ad una grave ingiustizia ai danni dei pazienti in Assistenza Domiciliare Integrata esclusi dall’elenco dei soggetti che possono beneficiare della fornitura gratuita di farmaci di fascia C”.

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