Piano sanità, Pd Bisaccia: Politici evitino lo scempio

BISACCIA – Di seguto riportiamo comunicato stampa del circolo del PD di Bisaccia in merito alla questione sanità in Alta Irpinia: “I politici a tutti i livelli di Udc e Pdl che si sono occupati della questione sanità in Alta Irpinia devono dare delle spiegazioni alle popolazioni altirpine in merito alle promesse non mantenute e rispetto alla soppressione dell’ospedale di Bisaccia e S.Angelo dei Lombardi. Pur confidando nella via politico-istituzionale è difficile continuare a credere alle parole dei rappresentanti regionali del centrodestra irpino, perché nel corso delle discussioni ci siamo accorti che nessun atto commissariale ha recepito e ufficializzato la necessità di fare marcia indietro su Bisaccia e S.Angelo dei Lombardi. Nonostante i sindaci ed in particolare Salvatore Frullone e Michele Forte abbiano speso energie per evitare tutto ciò, chi ha mancato il vero obiettivo è stata l’intera classe politica che amministra la Regione Campania. Di fronte a tutto ciò, non è più accettabile che qualcuno pur di giustificare il proprio fallimento continui a richiamare il passato, dimenticando che ieri proprio i personaggi dell’Udc erano in maggioranza con Bassolino e oggi lo sono con Caldoro. Nulla è cambiato soprattutto nella gestione della sanità o meglio tutto è peggiorato perché l’Alta Irpinia è stata cancellata dalla mappa dell’assistenza ospedaliera. Il centrodestra ha vinto le elezioni promettendo di fare meglio, purtroppo per loro fino a questo momento registriamo soltanto un disastro su tutti i fronti, basti vedere le questioni scottanti che stanno producendo danni irreparabili: Comunità Montane e operai forestali cancellati con un colpo di penna, settore trasporti mutilato a tal punto da far dimettere l’assessore di riferimento, opere pubbliche paralizzate e fondi per il PSR dati con il lumicino e per appartenenza politica, assenza di una strategia di sviluppo e si potrebbe continuare.
Tornando alla questione sanità, quanto è accaduto a Palazzo Caracciolo mette in luce una grave difficoltà dell’Udc nei confronti del Pdl. Uno scontro interno che mostra l’Udc stesso pagare i primi prezzi di un’alleanza sottoscritta soltanto per gestire potere e non certo per tutelare le comunità irpine. Adesso, però, di fronte alle macerie della sanità ci chiediamo di quale potere si tratti se tutto ci porta a pensare che si sta semplicemente gestendo una ritirata. Questo piano ospedaliero racchiude tutte le responsabilità di chi ha promesso e non mantenuto, di chi nella storia sarà ricordato per aver riportato l’Alta Irpinia indietro di mezzo secolo e nello stesso tempo sarà menzionato per aver operato oggi delle preferenze territoriali a discapito di altri: basti puntare l’indice contro il vertice a Palazzo Caracciolo di qualche mese fa nel quale è stato salvato l’ospedale di Solofra, a cui hanno partecipato solo i consiglieri e i tecnici di maggioranza del centrodestra con l’allora commissario Albino D’Ascoli. Una responsabilità che non potrà essere cancellata e di cui si dovrà dare conto alla gente altirpina. Mai come questa volta le soluzioni alternative rispetto all’attuale piano ospedaliero sono state avanzate e accettate da tutti, soltanto che con la presentazione della proposta definitiva da parte del Commissario dell’Asl Av1, Sergio Florio, è emerso che a nulla sono servite le stesse proposte e nessuno ha mantenuto gli impegni presi nei confronti dei sindaci e delle popolazioni.
Noi siamo stati sempre fianco a fianco con la gente altirpina, con i Comitati popolari, le istituzioni civili e religiose, non abbiamo dimenticato gli appelli e l’impegno dell’Arcivescovo Franco Alfano, le proteste simbolo del sindaco Salvatore Alaia e anche lo sforzo del Presidente Cosimo Sibilia. Il fallimento che è sotto gli occhi di tutti è politico come del resto è politico il nodo che resta da sciogliere. Il centrodestra si è affidato ad un tecnico come Florio che altro non ha fatto che applicare i dettami di una decisione politica. Allora ci chiediamo: è Florio che deve fare marcia indietro oppure è la politica che deve trovare la soluzione migliore per evitare lo scempio che purtroppo è stato consumato? Il vero problema è venuto fuori la sera dell’11 febbraio alla presentazione della proposta riorganizzativa degli ospedali altirpini: tutti erano contro la proposta Florio che in pratica chiude Bisaccia e S.Angelo dei Lombardi ma caso strano nessuno è stato in grado di imporre una minima modifica. In tempi non certo lontani Ciriaco De Mita, presente la sera dell’11, per molto meno metteva in difficoltà il governo Bassolino. Oggi, assiste impassibile alla cancellazione del diritto alla salute in Alta Irpinia. E’ evidente che l’alleanza con il partito di Berlusconi si sta rivelando un compromesso zoppo. Così, le parole del senatore Raffaele Calabrò, del presidente della Commissione Sanità, Michele Schiano e di tutti gli altri consiglieri regionali del centrodestra hanno dimostrato soltanto l’utilizzo dell’arte della triangolazione, dire una cosa e farne un’altra ma restando sempre alla base del triangolo.
A noi non resta che continuare a mettere in campo il massimo impegno possibile. C’è una bella frase di Winston Churchill che ci aiuta a far capire meglio il nostro intento che recita: “Le nazioni che sono cadute combattendo sono risorte, mentre quelle che si sono arrese senza opporre resistenza sono scomparse”. Riprenderemo la battaglia a favore dei nostri ospedali e delle nostre comunità in maniera sempre più incisiva. Diventerà una battaglia legale ma soprattutto politica che coinvolgerà non solo tutti i circoli del nostro partito ma tutti i cittadini, associazioni e forze politiche democratiche che hanno a cuore le sorti dell’Alta Irpinia.”

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