Terza categoria, la nota della King Animation Soccer

“E’ con immensa tristezza, sconforto e amarezza che apprendiamo le decisioni del Giudice Sportivo dopo la partita Sporting Moschiano – King Animation Soccer. Da domenica lo stato d’animo, l’entusiasmo, la voglia di scendere in campo in tutti noi è praticamente ridotta al minimo. Figuriamoci dopo una paradossale quanto incredibile nonché inqualificabile benché indecifrabile sentenza. Quanto verificatosi con il calcio e quant’altro c’entra praticamente poco o nulla. La nostra società intende il calcio come uno strumento ricreativo, fatto di spensieratezza e allegria dove i fini tecnici passano e sono sempre passati in secondo piano (come testimoniano gli ultimi posti nei tre precedenti campionati). Siamo un gruppo di giovani e partecipiamo (o meglio partecipavamo) al Campionato Provinciale di Terza Categoria autotassandoci non solo per effettuare l’iscrizione, ma anche per onorare gli impegni di affitto del campo di gioco e per partecipare a qualche trasferta extramandamentale. Qualcosa, però, da domenica, ci ha fatto cambiare opinione su come viene inteso a certi livelli lo svolgimento e non solo del calcio. E da cui prendiamo indissolubilmente le distanze. Vogliamo in primis portare il riferimento dell’arbitro, signor Batino di Nola, che già dall’ingresso in campo dà la prova di grande voglia di arbitrare. Anziché procedere con la rituale corsa a centrocampo, fa passeggiare tutti: evidentemente il pranzo domenicale sarà stato troppo pesante. Infatti nel corso della gara è sempre lontano dall’azione di gioco, lo squillo del fischietto si sente a malapena, e quando un nostro calciatore gli rammenta maggiore cordialità e abnegazione nelle decisioni replica ammonendolo: “Tu mi stai rompendo i c……”. Quando convalida un calcio di rigore per la formazione avversaria riporta tutti di un mese indietro alla saga carnevalesca. E il n.9 del Moschiano, calciatore al centro del presunto intervento irregolare ai suoi danni, con responsabilità calcia fuori il rigore visto che lui stesso ha affermato di non esistere alcun contatto per decretare la massima punizione. Tutto qui? Macchè…Quando poi lo recrimina la nostra formazione il penalty arriva la reazione dell’arbitro: “Non vi lamentate perché quello precedente non c’era…” Se questi sono modi… Non sappiamo se poi il signor Batino lo ha rammentato nel referto, ma noi riportiamo l’azione che ha condotto al secondo gol del Moschiano e che ha generato le nostre proteste. Il calciatore della formazione avversaria, infatti, ha rubato palla all’altezza della trequarti in modo irregolare in quanto ha toccato la palla con le mani. L’arbitro faceva incredibilmente continuare e gli avversari facevano gol…Giudicate voi…E in seguito alla convalida del gol, difronte alle nostre proteste diceva: “Ora ce ne andiamo tutti dentro”. Tornati negli spogliatoi chiedevamo al sig. Batino cosa fare e lui stesso portava in risalto come non ci fossero “le condizioni idonee per proseguire”. Ora apprendiamo con stupore l’ammenda che ci è stata comminata in virtù del nostro mai esplicitato rifiuto di tornare in campo. E restiamo praticamente scossi quando apprendiamo della squalifica ad un nostro tesserato fino al trenta giugno. Non abbiamo davvero parole. Non solo si è reso protagonista di una direzione di gara irriguardosa, ma il sig. Batino ha dato prova delle sue indiscusse qualità di sintesi tecnico – tattiche e mentali anche nel redigere un referto. E noi, come al solito, continuiamo a pagare per disputare un torneo di Terza Categoria dove ogni domenica si viene esposti a seri rischi, anche di incolumità personale. E con questi arbitri il tutto riesce più facile: ma per gli altri, non per noi. In precedenza scrivevamo della nostra spensieratezza, del nostro divertimento. E proprio perché il calcio per noi non è altro, il destino ha valuto che proprio la fantomatica sospensione dell’incontro ci evitasse tra l’altro di trovarci difronte ad una vera e propria altra sorpresa già comunicata (con prove) alle autorità federali nonostante il direttore di gara ci assicurasse di inserire il tutto nel referto. Infatti, al rientro negli spogliatoi constatavamo che eravamo stati derubati. Da diversi indumenti di nostri calciatori sono stati rubati circa cento euro e un telefonino cellulare. A questo punto, oltre il danno, abbiamo subito anche la beffa. Ci chiediamo: se il signor Batino non avesse decretato la sospensione (poi sta a lui chiarire eventualmente cosa ha fischiato per riportarci tutti giù negli spogliatoi) cosa avremmo trovato negli spogliatoi? Saremmo potuti tornare a casa? Siamo arrivati al punto di non ritorno. Avevamo già più volte rammentato alla Delegazione Provinciale di Avellino il nostro rammarico e dispiacere circa la composizione dei gironi, le modalità di svolgimento del torneo, l’inefficienza di parte della classe arbitrale e non solo. Speriamo ora che in seguito al nostro sfogo qualcosa inizi finalmente a muoversi. Già in passato le grandi menti della Delegazione Provinciale di Avellino non hanno perso occasione per dimostrare tutta la loro incapacità nel gestire certe situazioni, che non siano però di spartizioni di incarichi o poltrone. Questi grandi guidatori o manovratori che siano sappiano che noi (così come tante altre squadre di Terza Categoria) ci autotassiamo e che quindi oltre ai sacrifici quotidiani (in uno scenario di congiuntura economica) lavoriamo sodo e la domenica viene intesa, appunto, come un momento di libertà e divertimento. Ma se lo scenario sarà quello vissuto domenica a Quindici, forse è meglio iniziare a meditare di intraprendere qualche strada alternativa. Quanto assistito domenica è una vergogna che nemmeno nelle peggiori tribù africane può accadere. Noi, intanto, abbiamo avuto il coraggio di uscire allo scoperto”.

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