Costa: “Tarifin non mantiene accordo, adiremo alle vie legali”

“La proprietà della Tarifin non ha mantenuto l’accordo sottoscritto con i lavoratori e l’Ugl, non resta che adire alle vie legali”. Così il segretario Ugl Giovanni Costa a conclusione dell’incontro tenutosi stamane presso la sede del Sindacato con i 47 lavoratori dell’azienda di Pietradefusi specializzata nel settore calzaturificio. “Dopo l’incontro tenutosi in Prefettura – spiega Costa – l’azienda nella persona del titolare Italo Preziosi, non si è preoccupata minimamente di incontrare l’Ugl, come invece aveva invitato a fare il Prefetto, per esaminare le anomalie che sono state riscontrate sia in busta paga che nel modello Cud ma anche in merito la questione della Cassa Integrazione delle maestranze, in gran parte donne.
Ad onor del vero in merito la Cassa Integrazione è stata inviata tutta la documentazione cartacea per poter accedere alla copertura degli ammortizzatori sociali, ma ciò non smorza i toni della vertenza che anzi si inasprisce. Con accordo sindacale la Tarifin si era impegnata a corrispondere ai lavoratori le spettanze arretrate attraverso cinque tranche. Ha mantenuto fede all’accordo solo per quanto riguarda la prima tranche tant’è che il pagamento è stato effettuato lo scorso 28 febbraio.
Ma da quel giorno, nonostante la proprietà della Tarifin nella persona di Italo Preziosi abbia incassato quanto dovuto per le commesse espletate, non ha più versato gli arretrati e dall’8 aprile lo stabilimento ha chiuso e tutti i lavoratori sono in Cassa Integrazione. Alla luce del comportamento di disinteresse posto in essere dalla Tarifin e quindi da Italo Preziosi e delle spettanze arretrate che i lavoratori hanno diritto di avere, – dichiara il segretario Ugl Giovanni Costa – abbiamo deciso di concerto con tutti i 47 lavoratori di adire alle vie legali contro l’azienda attraverso l’Ufficio Vertenza dell’Ugl e non credendo più nella risoluzione della vertenza, l’Ugl confida nella Giustizia mettendo in essere tutte quelle azioni che si renderanno necessarie per ristabilire i diritti dei lavoratori della Tarifin”.

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