Rifiuti, colpo di scena: salta approvazione legge regionale

Nulla di fatto oggi in Consiglio regionale: l’assemblea, convocata dalle 13 alle 16 per il prosieguo della discussione della legge sul rischio sismico, non é riuscita ad approvare la norma che contiene al suo interno anche le modifiche varate lunedì scorso in materia di sprovincializzazione del ciclo dei rifiuti. L’opposizione, infatti, è uscita dall’aula e complici anche le assenze nella maggioranza, è venuto meno il numero legale. Conclusa la seduta, la Conferenza dei capigruppo ha convocato l’assemblea per martedì prossimo, a partire dalle 11 e ad oltranza.
Il voto finale sul provvedimento è rinviato a quella sede. Nella seduta di oggi, cominciata con un’ora di ritardo rispetto all’orario di inizio, non sono mancati momenti di nervosismo, specie dopo che alcuni emendamenti proposti dall’opposizione sono stati dichiarati inaccoglibili per mancanza della necessaria copertura. Tra i subemendamenti presentati anche alcuni relativi alla questione della sprovincializzazione dei rifiuti e uno salva Corecom. Poco prima delle 16, orario in cui era stata fissata la chiusura della sessione di oggi, il capogruppo del Pdl Fulvio Martusciello ha chiesto al presidente del Parlamentino campano, Paolo Romano, di poter discutere direttamente i subemendamenti riguardanti rifiuti e rischio sismico e di procedere col voto finale. Al momento della richiesta, però, in aula la maggioranza non aveva i numeri.
Lo stesso Martusciello ha quindi chiesto di sospendere la seduta “per qualche minuto”, sottolineando che quella pausa sarebbe servita per verificare se le opposizioni, che avevano abbandonato l’aula per dissenso politico, avessero intenzione di “discutere di temi come i rifiuti e il rischio sismico”. Ma una volta tornati in aula, quando mancavano pochi minuti alle 16, Gennaro Oliviero, capogruppo del Pse, ha ricordato che il tempo a disposizione era terminato. “Sulla questione della sprovincializzazione dei rifiuti – ha commentato Gennaro Salvatore, del gruppo Caldoro presidente – avevo già sottolineato che ci sarebbe stato chi invece di buttare la palla fuori dal campo avrebbe fatto melina. Era chiaro – ha concluso – il tentativo di arrivare alle 16 per evitare l’approvazione delle modifiche oggi stesso”.

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