Iannaccone: “Governo si adoperi per ridurre i premi assicurativi”

“Da quanto si apprende da giornali e lanci di agenzie giornalistiche, il presidente delle Generali, Geronzi, avrebbe concordato una buonuscita di 16,65 milioni di euro; una buonuscita di tale rilevanza ha prodotto grande scalpore tra i cittadini che si ritrovano a pagare prezzi assicurativi, a partire dalla responsabilità civile per le automobili, che raggiungono livelli insostenibili.” E’ quanto scrive Arturo Iannaccone, Segretario Nazionale di Noi Sud e deputato di IR, in un’interrogazione parlamentare rivolta al Ministro dello Sviluppo Economico, inserita nel question time previsto per oggi pomeriggio alla Camera.
“Il gruppo Generali – prosegue Iannaccone – è la più grande compagnia italiana di assicurazioni ed una delle più importanti al mondo e, secondo la classifica di Fortune global 500, è il primo gruppo economico italiano per fatturato. Tuttavia, – rileva il deputato di IR – la buonuscita che sarebbe stata attribuita a Geronzi stride con i costi particolarmente elevati dei premi assicurativi, specie al Sud dove raggiungono picchi elevatissimi. Basti pensare che, ad esempio, in una città come Avellino assicurare una motocicletta di 250 centimetri cubici può costare anche 2.000 euro l’anno.
Il gruppo Generali ha anche un forte impatto sui livelli delle assicurazioni che ormai necessitano di un intervento urgente affinché si giunga ad una riduzione effettiva dei relativi costi, ed è certo che notizie come quelle relative all’entità della buonuscita del presidente dimissionario non possono che ingenerare tra i cittadini richieste di non far pesare i lauti stipendi o le buonuscite di manager e dirigenti sui livelli dei premi richiesti, ad esempio, agli automobilisti.
Pertanto – chiude Iannaccone – chiediamo al Ministro dello Sviluppo Economico quali iniziative di competenza intenda assumere affinché, a partire dal gruppo Assicurazioni Generali s.p.a., si giunga ad una riduzione effettiva dei premi assicurativi insostenibili, in particolare nel Mezzogiorno, che potrebbe derivare anche da un atteggiamento di maggiore austerità nei confronti di buonuscite rilevanti e incomprensibili”.

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