Coldiretti apre la “vertenza latte”

Si è svolto a Bisaccia un’assemblea di allevatori della zona e dei comuni limitrofi per fare il punto sulla situazione della zootecnia da latte in provincia. Erano presenti il presidente di Coldiretti Avellino, Francesco Vigorita, il direttore Marcello De Simone, il vice direttore, Giovanni Colucci, nonché alcuni presidenti sezionali. Nel corso dell’incontro è stata denunciata la situazione di difficoltà che vive il comparto del latte bovino con prezzi alla produzione che rimangono bassi, nonostante le indicazioni di mercato vadano in senso contrario. Boom dei costi dei mangimi e dei mezzi tecnici, compreso il gasolio, scarsa valorizzazione delle produzioni locali, continuo furto di immagine e di valore aggiunto, una parte acquirente molto frazionata e di piccole dimensioni, scarsa cultura imprenditoriale: sono questi alcuni degli elementi che pesano come macigni sulla zootecnia irpina e che rischiano di compromettere definitivamente il futuro di un settore sul quale molte famiglie hanno investito negli anni scorsi. A peggiorare la situazione l’aumento dei costi di produzione che, per effetto del rincaro delle materie prime, ha fatto lievitare di un + 19% la spesa per riempire le mangiatoie. Altro elemento che agisce negativamente sul comparto è il perdurare del furto di valore ed immagine che subisce la produzione made in Italy (e quindi anche la produzione di latte irpino) a causa delle distorsioni lungo la filiera e delle importazioni di prodotto dall’estero che viene poi spacciato come italiani. L’inganno del falso made in Italy sugli scaffali della Grande Distribuzione riguarda ormai tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro che non riportano in etichetta l’origine e la metà delle mozzarelle che sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere. Non è più un segreto per nessuno che lungo la filiera lattiero-casearia l’anello debole è rappresentato proprio dall’allevatore. Eppure senza il suo lavoro non esisterebbero gli altri anelli della catena! “Il problema va affrontato in modo sistemico coinvolgendo tutti i soggetti della filiera, le istituzioni (Prefettura, Regione, Provincia, Camera di Commercio, ASL, ecc.) e i consumatori per denunciare l’insostenibile e grave situazione che sta attraversando il comparto – dichiara il direttore della Coldiretti Marcello De Simone – prima che le aziende si trovino costrette a chiudere, con gravi ripercussioni sull’economia della provincia”. De Simone sottolinea la necessità di sensibilizzare le comunità affinchè abbiano conoscenza di quello che consumano e, con l’introduzione dell’indicazione obbligatoria dell’origine in etichetta della materia prima, possano scegliere consapevolmente, privilegiando i prodotti locali, freschi e di certa origine. “Come momento di avvio della vertenza – conclude il presidente Francesco Vigorita – nei prossimi giorni sarà predisposto un documento sulla vera situazione del comparto che verrà presentato agli Enti Pubblici territoriali. Chiederemo di aprire un tavolo di confronto tra le parti e solleciteremo maggiori controlli sul prodotto importato”.

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