Pugliese si difende: “Ho fiducia nella giustizia, sarò assolto”

In riferimento alle notizie riportate su alcuni organi di informazione relative alla richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica di Ivrea (TO) inerente il processo Oliit, in fase di svolgimento presso il Tribunale di Ivrea (TO), voglio precisare a tal proposito che la vicenda che mi vede coinvolto è relativa al fallimento di società da me mai controllate-partecipate-amministrate. Lo scrive in una nota Massimo Pugliese. “Avendo piena fiducia nella Giustizia – aggiunge – sono convinto che, anche questa volta, così come nel recente passato, la mia persona ne uscirà totalmente pulita. Altre vicende, sia in ambito penale che civile, hanno coinvolto negli ultimi anni la mia persona ma tutte quelle che si sono concluse, si sono concluse con un nulla di fatto e con la prova e la dimostrazione della correttezza del mio operato. Tra le vicende più spinose si può di sicuro ricordare la condanna in primo grado inflitta alla mia persona nel novembre 2007 dal Tribunale di Tolmezzo (UD) a 2 anni e 6 mesi di reclusione che si è conclusa, nei gradi successivi di giudizio, con un nulla di fatto o, l’inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (CE) con ipotesi di gravi reati a mio carico che si è poi conclusa con l’archiviazione definitiva da parte del Gip. Come non ricordare poi l’inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Torino a seguito di querela presentata nei miei confronti dai vertici di Fiat Auto con ipotesi di reato di estorsione e che ha poi visto, anche in questo caso, l’archiviazione definitiva da parte del Gip con addirittura il completo ribaltamento dell’accusa: infatti, nelle scorse settimane, la Procura della repubblica di S. Angelo dei Lombardi ha concluso l’indagine relativa alla querela da me presentata nei confronti dei miei accusatori ipotizzando i reati di calunnia e di estorsione a carico degli stessi vertici di Fiat Auto, nelle persone (per il momento) di Pistone Diego CFO di FIAT Auto, Fossati Giorgio capo Ente Legale di FIAT Auto e Coda Gianni Amministratore Delegato di Fiat Group Purchasing ed oggi anche membro del Cda FIAT Industrial SpA. Quindi, da estorsore presunto, poi archiviato, si è ora passati all’ipotesi di estorto. Concludo dicendo che, di sicuro, anche quest’ultimo procedimento si concluderà nel modo più giusto e corretto possibile, ovvero con l’archiviazione della mia posizione”.
E intanto sulla vicenda interviene anche l’on. Marco Pugliese, fratello di Massimo, che dice: “Conosco la professionalità e la laboriosità di mio fratello Massimo, tutto ciò che ha fatto e che sta facendo per il rilancio dello sviluppo economico e per il mantenimento dell’occupazione nelle sue imprese. Sono straconvinto, così come lo sono sempre stato, dell’estraneità di mio fratello ai fatti che gli vengono contestati e sono anche profondamente deluso da questa persecuzione che viene attuata nei confronti degli imprenditori, soprattutto meridionali, quando fanno qualcosa di buono, e che non sono da paragonare ai tanti imprenditori settentrionali che si interessano al meridione solo per beneficiare dei finanziamenti agevolati.
“Altre volte mio fratello è stato chiamato a rispondere del suo operato davanti alla giustizia, ultima ed eclatante la vicenda Fiat nell’ambito della quale era stato accusato di essere un estorsore e ne è venuto fuori, invece, come vittima di estorsione. Da questa, come da tante altre vicende, Massimo è uscito a testa alta, ed anche in questa circostanza vinceranno la giustizia e la verità”. “Sono assolutamente fiducioso – conclude l’On. Pugliese – nell’attività che svolgono i magistrati, ma mi rammarica questo accanimento che non fa altro che infangare l’immagine di una persona e di una famiglia onesta, che si è fatta strada col lavoro e con sacrifici, senza aver avuto nulla in regalo da nessuno”.

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