Mercurio: “Dalle amministrative cambiamento per nuovo impegno”

“Domenica e lunedì prossimo i cittadini napoletani e milanesi, insieme a quelli di tante altre città italiane saranno chiamati nuovamente alle urne per decidere se affidare la guida delle proprie comunità alle coalizioni di centrosinistra oppure a quelle di centrodestra”. E’ quanto afferma Giuseppe Mercurio, segretario provinciale Gd di Avellino.
“Sebbene in queste ore – aggiunge Mercurio – si stia tentando di svuotare di qualsiasi significato politico l’esito delle consultazioni elettorali, sembra ovvio invece ai più che nei prossimi giorni si deciderà il prossimo futuro del nostro Paese. Già dal primo turno, in realtà, si è sentita su e giù per lo stivale l’aria di un vento di cambiamento che, nonostante le nomine di nuovi sottosegretari e le promesse di nuovi dicasteri per queste o quelle città che avrebbero premiato il centrodestra di Silvio Berlusconi, segna finalmente la fine di un’era che, al di là della mera contrapposizione politica, non è riuscita a restituire un Paese migliore di come lo aveva trovato.
Eppure oggi sarebbe troppo facile e forse riduttivo affermare che il Partito Democratico ha vinto e che il Popolo delle Libertà ha perso ma quello che va analizzato e che bisogna tenere in considerazione è la risposta che finalmente i cittadini hanno voluto dato alla politica. Un messaggio forte che segna sì la messa in discussione di vecchi sistemi di potere ma anche e soprattutto una nuova consapevolezza in quei cittadini che hanno scelto finalmente di riappropriarsi di quel ruolo di arbitri, di sentinelle della democrazia che gli appartiene.
E così accade che, laddove il centrosinistra ha amministrato egregiamente, Piero Fassino consegue un risultato eccezionale conquistando la vittoria al primo turno mentre laddove si sono commessi degli errori il popolo scelga di non riporre più nelle loro mani il consenso e la fiducia di un tempo. Questo succede a Napoli, dove il Partito Democratico oltre al pasticcio delle primarie ha pagato lo scotto di un’amministrazione che non ha saputo fornire nel corso degli anni le risposte che i napoletani meritavano.
Succede sempre a Napoli, dove il Popolo della Libertà, nonostante i potentati poco trasparenti di Cosentino e Cesaro e l’enorme struttura istituzionale di cui si è senza pudore fatto uso, ha dimostrato di non essere all’altezza di essere guida nell’interezza della regione Campania e di voler porre al primo posto della sua agenda politica interessi personalistici e di parte in sostituzione di quelli della comunità. Accade a Milano dove, “a casa” di Silvio Berlusconi, Letizia Moratti non solo viene bocciata in qualità di amministratore della città ma nasce, nella più borghese delle metropoli, la consapevolezza della necessità di uscire dagli steccati che hanno contrassegnato gli ultimi vent’anni consegnando a Pisapia e al centrosinistra un vantaggio eccezionale.
Quale sarà l’esito delle urne? Vincerà il centrosinistra con De Magistris e Pisapia o il centrodestra con Lettieri e Moratti? Quale sarà il significato dei risultati? Vincere a Milano con Pisapia significa poter disegnare un volto migliore alla capitale economica del Paese e dichiarare la fine del Governo Berlusconi, vincere a Napoli con De Magistris significa, invece, costruire un argine all’operato centrodestra campano che continua a disseminare macerie e a penalizzare le aree interne della regione e avere la possibilità di risolvere i problemi della capitale del Mezzogiorno.
Eppure, c’è chi ancora crede di dover parlare di strategia politica per far crescere un partito e un modello di rappresentanza che, oltre i confini della Campania, ha dimostrato di essere in forte discussione a causa della “indecisione” che si è creduto di saper dimostrare. Ma, soprattutto in Campania, non schierarsi e, soprattutto, non schierarsi con De Magistris significa voler mantenere in piedi un sistema in decadimento che male ha fatto a questa regione.
E forse, la vera capacità del Partito Democratico, come dimostrato anche nella nostra provincia, è stata quella di fare delle scelte, al di là dei risultati a cui esse avrebbero portato. Scelte coraggiose che hanno contrassegnato delle vittorie, così come altre hanno lanciato le basi per il futuro centrosinistra. Ora però, la vera sfida che attende il Partito Democratico è quella di non sciupare la fiducia che gli elettori hanno deciso di tornare a rassegnargli e costruire insieme a gruppi dirigenti sempre più credibili la vera proposta di alternativa per il governo dell’Irpinia, della Campania e del Paese.
Una fase di lungo e ancor più intenso lavoro quella che aspetta il Partito Democratico subito dopo l’importante appuntamento referendario, in cui si dovrà dimostrare di avere la capacità e la forza di costruire quelle proposte che in particolar modo servono alla nostra provincia. Dalla sanità ai rifiuti, dalle comunità montane allo stato sociale, il PD dovrà essere in grado, nella sua interezza, di snocciolare le questioni e di elaborare proposte che siano finalmente risolutive dei tanti problemi che attanagliano questa terra. Bisognerà dimostrare ai cittadini – conclude Mercurio – che ci hanno dato fiducia di avere la capacità di ridisegnare le sorti del lavoro e, più in generale, delle zone industriali disseminate sul nostro territorio, per offrire alle nuove generazioni non un posto da cui scappare ma, una realtà in cui costruire i sogni del proprio futuro”.

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