SUMMONTE – Il cinipide galligeno del castagno al centro del dibattito a Summonte. Sono stati gli esperti dello Stapa Cepica di Avellino a fornire una panoramica del problema in Irpinia sul ciclo biologico, le modalità di diffusione, i sintomi e la profilassi per un problema ormai particolarmente diffuso tra i castagneti locali. Ad aprire i lavori che si sono svolti nella sala consiliare del municipio di Summonte, è stato il primo cittadino On.Pasquale Giuditta che ha offerto validi spunti di riflessione anche nella sua veste di consigliere del Ministro dell’Agricoltura.
“Dobbiamo offrire al territorio il giusto supporto e rispondere concretamente alle domande che ci vengono poste. Non possiamo lasciar correre, è opportuno che anche il Ministero dell’Agricoltura si faccia carico del problema che, negli ultimi tempi, ha assunto dimensioni enormi. Questo incontro è utile non solo a fornire una disamina del problemi a quanti sono interessati e coinvolti ma è necessario a fugare ogni dubbio e perplessità in merito a questo dannoso insetto che minaccia i nostri castagneti. Castagneti che ricordiamo essere non solo una risorsa economica legata alla produzione ma una ricchezza ambientale dei nostri territori, che va tutelata”.
Tra i relatori il dott. Alfonso Tartaglia, dirigente dello Stapa Ce.PICA, il dott. Dario Russo, dirigente del Settore foreste, l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Summonte Annabella Dello Russo, l’Assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Summonte Giancarlo Maccario, il primo cittadino di Mercogliano dott. Massimiliano Carullo, l’assessore Modetsino Gesualdo del Comune di Mercogliano e i tecnici dello Stapa Cepica. Una panoramica del problema è stata offerta dal dott. Gianpaolo Di Zeo il quale, attraverso il supporto delle slides ha illustrato alla folta platea, composta prevalentemente da castanicoltori e proprietari di piccoli castagneti, in dettaglio i dati e l’attività poste in essere dalla Regione Campania, attraverso le sue diramazioni provinciali, per ovviare a questo dannosissimo insetto.
Un valido contributo è stato offerto dal dott. Alfonso Tartaglia il quale ha illustrato ai presenti gli sforzi che, dal 2008 ad oggi, sono stati compiuti dallo Stapa Cepica di Avellino per ovviare a questa che possiamo definire una vera e propria calamità.
“Abbiamo trattato il problema con grande passione in quanto siamo irpini e con il cuore abbiamo affrontato ogni fase che ci ha portato a mettere in piedi delle iniziative. Lo abbiamo fatto con azioni di monitoraggio sul territorio e con la ricerca. Nel 2008 ci siamo resi conto che il personale tecnico a disposizione non poteva svolgere azioni di monitoraggio sugli oltre ottomila ettari di castagneti presenti in Irpinia. Per risolvere questo problema ci vogliono non solo dei tecnici ma degli specialisti. Abbiamo pertanto avviato dal 2008 una convenzione con il CNR (Istituto per la Protezione delle Piante di Portici) e grazie al valido supporto del Prof. Emilio Guerrieri, che nei prossimi giorni potrebbe essere qui a Summonte per un incontro, siamo riusciti ad ottenere degli apprezzabili risultati. – ha spiegato Tartaglia – Se si immagina che lo Stapa Cepica, in liena con Direttive dell’Amministrazione Regionale ed in particolare dell’Assessorato all’Agricoltura, è riuscito ad organizzare più di trenta incontri sul territorio, vari convegni provinciali, ed un convegno di rilievo nazionale per accelerare la conoscenza del problema quando si sapeva ben poco su questo dannoso insetto e le informazioni provenivano quasi esclusivamente dal Piemonte, prima regione nella quale si è manifestato.
Attraverso il supporto del Cnr e di altri enti presenti sul territorio, in virtù di un bando regionale, in regime di sussidiarietà tra i vari enti locali, siamo riusciti a monitorare i circa ottomila ettari irpini. Fondamentale è stato il supporto dell’Associazione castanicoltori campani e della Comunità Montana Terminio Cervialto”.
Spazio anche alle possibili soluzioni che sono emerse nel corso dell’incontro dibattito in buona sostanza si è parlato di lanci di Torymu sinensis, insetto capace di contenere le popolazioni di cinipide. La provincia di Avellino in questa direzione ha lavorato molto, ma comunque bisogna potenziare i lanci in modo da creare diversi centri di moltiplicazioni non solo in Iprinia ma nell’intera regione Campania. Una mano al riguardo verrà offerta dall’istituzione di una eco fabbrica di Torymus che è stata finanziata con una misura del PSR Campania 2007/2013 misura 124.