Avellino-Rocchetta, Corvigno e Mitrione: foglio di carta non basta

“Infine il consiglio provinciale deliberò. O meglio propose. Ci sono voluti 7 mesi, numerose sedute di consiglio e una richiesta di inversione delle voci nell’ordine del giorno (il punto sulla Avellino-Rocchetta è sempre stato in coda) per sentir finalmente parlare della linea ferroviaria”. E’ quanto affermano in una nota Valentina Corvigno e Pietro Mitrione dell’Associazione ‘Amici della linea ferroviaria Avellino-Rocchetta’.
“Nella seduta di ieri 6 giugno, finalmente, dopo un complesso dibattito, unanimemente i consiglieri provinciali hanno votato una proposta nella quale si evidenzia la volontà ferma della Provincia di Avellino di riaprire la tratta Avellino-Rocchetta S.A. entro settembre, di far rientrare la tratta storica nel Piano di Sviluppo Provinciale e di riprendere il progetto approvato del PAIN “Le vie del vino tra i castelli dell’Irpinia verde”, sollecitando la Regione Campania. Al consigliere Francesco Russo e a quanti hanno fortemente difeso questa intenzione va il nostro plauso e il nostro grazie. Ma non basta.
Scrivere su un foglio le intenzioni è cosa buona per non dimenticarle, ma tra le parole e i fatti c’è un’abissale differenza e mille difficoltà. Come farà la Provincia a mettere in pratica questa intenzione? Aspetterà che venga finanziato e cantierato il PAIN di cui sopra, affidandosi per l’ennesima volta alla straordinarietà di finanziamenti regionali e/o europei? Imbraccerà le armi contro una Regione assente che fin ora è stata solo capace di sottrazioni al nostro territorio, e nel caso di addizioni ci ha concesso solo immondizia?
Ora è questo che vogliamo sapere. La ferrovia potrà riaprire solo se la regione deciderà di rifinanziare le corse giornaliere oppure se si deciderà di stanziare economie di altro genere, di investire su un progetto più ampio di compartecipazione tra Regione, Provincia, Comuni e imprenditori locali. Tutto questo in quella carta non c’è scritto. È indicato un bel sogno ma nulla che lo possa avverare.
Il 9 giugno sarebbe dovuto arrivare Caldoro, in compagnia di Vetrella, assessore alle attività produttive e al trasporto, per incontrare gli stati generali e il governo provinciale; l’argomento sarebbe stato “sviluppo ed occupazione”, da una parte la Regione Campania, dall’altra la provincia, i sindacati, le cooperative e tutti gli enti interessati. Il Presidente della Regione, Caldoro, ha rimandato l’incontro al 20 giugno, sarà vero? O di rinvio in rinvio si gioca ad aspettare tempi migliori? In questa situazione saprà Sibilia farsi carico e portavoce delle istanze della Provincia e di ciò di cui discute e delibera nei suoi consigli provinciali? Saprà pretendere il rispetto non solo delle richieste ma anche della dignità di un territorio? E i sindacati riuniti assieme a costruttori, commercianti, artigiani ed industriali sapranno far valere quel Patto per lo Sviluppo di cui l’Avellino-Rocchetta è parte integrante?
Ci aspettiamo a breve una risoluzione che veda insieme l’Amministrazione Provinciale di Avellino, gli assessorati regionali ai trasporti e al turismo, i sindaci interessati dalla tratta ferroviaria Avellino-Rocchetta per tradurre in fatti concreti quanto deliberato dal Consiglio Provinciale di Avellino e quindi consentire per settembre 2011 la riapertura della ferrovia Ofantina in concomitanza con l’inizio del nuovo anno scolastico. Ci aspettiamo una levata di scudi, non solo da parte del parlamentino, ma di quanti dovrebbero pretendere attenzione per il proprio territorio. Aspettiamo, aspettiamo che la delega di governo che abbiamo concesso a queste persone venga ben utilizzata, cosa che fin ora non ci è sembrato sia avvenuto. E in questa attesa la provincia continua a perdere pezzi, continua a vedersi sottrarre servizi e risorse. Prima è stato il momento degli ospedali e dei tagli ai trasporti, oggi il momento della cultura e delle risorse che a questa terra danno il potenziale ideale per emergere e primeggiare, ma si sa l’energia potenziale ha bisogno di un “moto” per diventare cinetica….e noi siamo ancora fermi al palo.
E’ anche vero che ai politici bisogna dare poco credito, – concludono – però qualche volta vorremmo essere smentiti!!!!”

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