Città ospedaliera, rischio collasso: il caso in Parlamento

AVELLINO – Di seguito vi proponiamo il testo dellinterrogazione del senatore Cosimo Sibilia, al Ministro della Salute circa la grave situazione ed i irschi assistenziali presso l’azienda ospedaliera Moscati di Avellino:
“Signor Ministro,
PREMESSO CHE
– la complessa condizione economico-finanziaria della Sanità Campana determina disagi ed incertezze sia ai cittadini–utenti sia agli operatori;
– i Direttori ed i Responsabili delle unità operative dell’A.O.R.N. “San Giuseppe Moscati” di Avellino hanno ritenuto necessario e doveroso denunziare le gravi carenze di personale medico e soprattutto infermieristico e tecnico, che minano non solo ogni progetto di crescita e sviluppo dell’Ospedale, ma addirittura minacciano la sua sopravvivenza;
– la condizione di Regione non virtuosa per la Campania determina la necessità di sostenere il piano di rientro concordato col Governo che comporta una rigida osservanza dei limiti al turn-over del personale e degli investimenti tecnologici;
– l’azienda Moscati di Avellino, unica A.O.R.N. per una provincia di circa 500.000 abitanti, territorialmente in Campania, risulta essere da anni (più di cinque) virtuosa ed efficiente in una condizione di bilancio positivo, tanto che alla fine del 2010 ha restituito alla Regione Campania la somma di circa 20 milioni di euro per economie di bilancio e sana amministrazione (per es. assenza di contenzioso con fornitori);
– l’azienda Moscati sempre coerente ai dettami legislativi,nel 2005 effettuò la revisione e determinazione delle piante organiche adeguandosi ai più moderni indirizzi. Per contro nel resto della Campania si continuò in una gestione sregolata e non rispettosa delle urgenti necessità di rientro economico-finanziario. Tuttavia la scelta di onestà e di rispetto delle direttive, per l’Azienda Moscati si è risolta in un boomerang, che oggi può risultare letale per un ospedale di rilievo nazionale.
CONSIDERATO CHE
– è di tutta evidenza che piante organiche sovrabbondanti resistono anche a tagli drastici, come un turn-over di 1 a 10 attualmente in vigore in Regione Campania;
– un’Azienda virtuosa come il Moscati, con piante organiche snelle ed adeguate alle vigenti normative, avrebbe la assoluta necessità di mantenere un costante ed adeguato aggiornamento delle dotazioni di personale. Invece, il drastico ed indiscriminato blocco con contrazione del turn over (1 a 10), diventa una condizione ad alto rischio per la soddisfazione della domanda sanitaria e l’espletamento della funzione assistenziale.
– alla luce di quanto esposto è di tutta evidenza che il perdurare di una condizione di blocco totale di assunzioni o reperimento di nuovo personale a qualsiasi titolo, prepara una situazione ad alto rischio di contrazione delle prestazioni assistenziali soprattutto quelle di media ed alta complessità con nefaste ricadute sociali e finanziarie con aumento dei viaggi della speranza extraregionali;
– il ministro Tremonti ha giustamente diviso le Regioni italiane in “virtuose” e “non virtuose”, riconoscendo alle prime la possibilità di assumere nel pubblico impiego nel settore della sanità, in deroga al disposto della legge finanziaria;
– questo principio potrebbe essere la soluzione per quelle Aziende virtuose ubicate nelle Regioni con bilanci in passivo. Infatti si potrebbe assumere come discriminante che un’Azienda ospedaliera che da almeno cinque anni produce un bilancio positivo in presenza di uno standard assistenziale qualificato, possa essere autorizzata in deroga alle disposizioni del piano di rientro, ad effettuare le assunzioni indispensabili e necessarie all’espletamento della sua missione;
SI CHIEDE DI SAPERE
– se il Ministro della Salute sia a conoscenza di tale situazione e se e in quali modi ritenga di intervenire, considerando l’urgenza che il caso richiede”.

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