Bufera Moscati, D’Andrea: “A rischio immagine dell’ospedale”

La notizia dei provvedimenti che il Tribunale di Avellino ha assunto nei riguardi di alcuni dipendenti della Azienda Ospedale Moscati è assolutamente sconvolgente e sconfortante. Appare, allora, più che opportuna una doverosa riflessione in merito. Lo dice in una nota Aldo D’Andrea dei Resistenti con il Sud, movimento politico e culturale “In premessa – aggiunge – sia detto immediatamente che i provvedimenti giudiziari, di qualunque grado e consistenza, meritino analisi ed approfondimenti nelle sedi idonee, e qui, quindi, ogni considerazione al riguardo sarebbe del tutto fuori luogo, oltre che fuorviante e volatile. Se ne tralasce, perciò, ogni valutazione o interpretazione. Ciò che mi preme sottolineare, invero, è il cascame che ne deriva, brutto sia per l’immagine complessiva dell’Ospedale, sia per la reputazione che, anche se in modo indiretto, coglie ogni singolo operatore e dipendente dell’Azienda stessa. Dire che l’Ospedale Moscati abbia saputo guadagnarsi rispetto per professionalità e competenza, è dire il vero, e questo è cosa nota a livello nazionale e regionale. Ne sono fede le varie attestazioni che con il tempo i singoli operatori hanno ricevuto da colleghi di altre importanti Aziende, naturalmente uniti ai riconoscimenti di efficienza ed efficacia per l’Ospedale nel suo insieme. Questo ultimo negativo evento, pur nella sua catastroficità, non deve ricadere su medici ed infermieri, né deve minare la fiducia della popolazione irpina e campana che, laddove costretta, troverà immutato nell’Ospedale il sollievo e l’adeguatezza terapeutica di sempre. L’Azienda Ospedale Moscati accoglie al suo interno migliaia di operatori, valenti professionisti medici ed infermieri, persone perbene, e ciò che è capitato dà stupore innanzitutto a questi. Sia il corso della giustizia; medici ed infermieri, però, di certo non difetteranno nell’usuale loro dedizione, né calerà il loro convincimento che quanto di eccellente da essi seminato possa poi disperdersi e vanificarsi”.

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