Progetto “Ritorno alle Radici”: D’Addesa contro la Provincia

Pubblichiamo una nota di Erminio D’Addesa, esponente di Italia dei Valori, in merito al progetto Ritorno alle Radici: “Qualche giorno fa è stato firmato a Vallata un Protocollo di intesa tra la Provincia, i Comuni ed i Parroci della Baronia per il Progetto “Ritorno alle Radici” che mira ad inglobare itinerari religiosi , enogastronomia, cultura, tradizioni. L’ambito territoriale di intervento del Progetto combacia con il collegio elettorale della Baronia e l’unico Comune “fuori rosa” è quello di Lacedonia. L’iniziativa è certamente lodevole facendo emergere nel Progetto l’ intervento dell’ Amministrazione Provinciale con uno stanziamento sostanziale di 50.000,00 . Il suddetto stanziamento è determinante anche se la somma suddetta dovrebbe servire per sostenere uno studio di fattibilità mentre non è chiaro qual’ è l’impegno economico delle Amministrazioni Comunali. Ovviamente spendere 50.000,00 per uno studio di fattibilità su un territorio omogeneo e ridotto negli spazi (nell’arco di 12 Km si trovano tutti gli otto Comuni della Baronia) è eccessivamente generoso ed oneroso e l’Amministrazione Provinciale non può sempre fare la parte della Befana nei vari parteneriati che la vede coinvolta. Il Progetto di cui è propugnatore il Consigliere Provinciale Casarella dovrebbe naturalmente andare ad individuare sul territorio della Baronia tutte quelle attività di ricezione gastronomica quali Agriturismi, B&B, Alberghi , etc che abbiano usufruito di finanziamenti pubblici, anche a fondo perduto, ed accertarne lo stato dell’attività od il non funzionamento. Il funzionamento di queste strutture specialmente se inserite nel Web, nella rete, sono di grande aiuto alla promozione del territorio, cosa affermata anche dal Vice Presidente della Giunta Regionale De Mita nel suo intervento, e quindi anche ai fini che il Progetto “Ritorno alle Radici” si pone. L’intervento e la presenza della Provincia nel Progetto è positivo ma deve essere evitato uno spreco di denaro per uno studio di fattibilità e passare direttamente alla fase operativa e sicuramente qualche nostro parroco risolverebbe subito e meglio la questione”.

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