In Irpinia è sempre più crisi, chiuso il Laterificio di Calitri

Ha chiuso i battenti da ieri il Laterificio Irpino di Calitri e si appresta a fermare gli impianti anche l’Ilas Alveolater di San Martino Valle Caudina. Dal primo agosto, l’azienda della Valle Caudina, metterà in strada le maestranze, senza alcuna anticipazione della Cassa integrazione, mentre l’opificio calitrano ha già attivato la mobilità per 32 dipendenti., come anticipato nei mesi scorsi. A nulla è valso l’impegno del sindacato ed i tavoli tenuti presso la sede di Assindustria.
“E’ un duro colpo per tutto il settore dei laterizi – commenta Antonio Famiglietti, segretario provinciale della Fillea CGIL di Avellino – di fatto si interrompe l’attività dell’intero settore con la chiusura dei due più grandi stabilimenti irpini operanti nel settore dei laterizi. La Fillea fa appello alle forze imprenditoriali dell’Irpinia ed alle istituzioni, sia al fine di mettere in atto azioni di contrasto alla crisi che consentano alle due imprese di rivedere il piano di dismissione delle attività, sia per garantire ai lavoratori l’accesso agli ammortizzatori sociali. Il settore delle costruzioni e delle attività affini vive un momento di forte crisi. Le preoccupazioni al comparto dei laterizi sono comuni anche a quello del legno, nonostante le attività imprenditoriali siano legate anche a gruppi che operano sui mercati nazionali ed internazionali.
Questo aspetto – commenta Famiglietti – ci conferma il fatto che la crisi non vive soltanto una dimensione locale ma ha ragioni congiunturali. E’ imprescindibile, però, un rilancio del settore delle costruzioni in provincia di Avellino, legato alla realizzazione delle grandi opere e delle infrastrutture richiamate dal patto per lo sviluppo, per dare una boccata di ossigeno alle imprese locali dei comparti collegati all’edilizia, che accusano mancanza di commesse e giacenze nei depositi.
La Fillea – aggiunge Famiglietti – non da oggi sollecita interventi a sostegno delle imprese del settore, ma è rimasto inascoltato fino ad ora l’appello lanciato dal sindacato, facendo acuire la crisi locale”.

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