Ticket sanitari, Cittadinanzattiva chiede tavolo di confronto

ARIANO IRPINO – Il direttivo di Cittadinanzattiva scrive al commissario straordinario dell’Asl Avellino dott. Sergio Florio per chiedere ancora una volta l’attivazione di un tavolo di confronto. Ecco il testo integrale della lettera:
“La legge 111 del 15 luglio 2011 ha sancito l’introduzione di ulteriori ticket in maniera sanitaria elevando di 10 euro la quota a carico dell’assistito per le prestazioni di specialistica ambulatoriale, mentre per le prestazioni erogate in regime di Pronto soccorso ospedaliero non seguito da ricovero (cosiddetto codice bianco) l’aumento di 25 euro va a sommarsi ai 50 precedenti, portando così alla ragguardevole somma di 75 euro il totale della quota partecipativa a carico dei cittadini.
Sottolineamo l’assurdità e l’irrazionalità di una tale scelta che finisce per aggravare la già delicata situazione economica delle fasce più deboli e meno abbienti. Il tutto è ancora più inconcepibile in una regione come quella campana che, pur non brillando per l’efficienza del suo sistema sanitario, aveva provveduto ad aumentare solo pochi mesi fa di dieci euro il contributo per accertamenti specialistici, di due quello per i farmaci e che aveva portato il ticket per i codici bianchi già a 50 euro.
Mentre alcune regioni hanno deciso di adeguarsi immediatamente alla normativa come il Lazio, Liguria, Lombardia, Calabria, Sicilia e Basilicata, altre tra cui Umbria, Toscana, Emilia Romagna si dichiarano contrarie ed altre ancora tra cui la Campania stanno valutando la possibilità d’introdurre misure alternative che possano ovviare a questo triste e ponderoso fardello.
Alla luce di queste considerazioni appare incomprensibile il comportamento della dirigenza Asl Avellino che, con inusitata tempestività, in una nota del 28 luglio 2011 dava disposizione di applicazione immediata di tali aumenti, a differenza di altre Asl regionali che, più prudentemente, restavano in attesa di ulteriori disposizioni o di diversi orientamenti da parte della regione.
Anche per tali situazioni torniamo a chiedere l’istituzione di quel naturale tavolo di confronto costituito dal Comitato di partecipazione, più volte promesso ma mai attivato, che consenta di affrontare temi quali le misure di razionalizzazione della spesa e dell’eliminazione degli sprechi.
Inoltre così come disposto dall’attuale legislazione anche i piani attuativi aziendali andrebbero preventivamente discussi con organizzazioni sindacali, associazioni a tutela dei consumatori, nell’ottica di quella democrazia partecipata sancita peraltro anche dall’art.118 della Costituzione.
Per tali motivi le recenti dichiarazioni rilasciate alla stampa in risposta ad una precedente nota da noi inviata a proposito del trasferimento temporaneo dell’Unità di Psichiatria da Bisaccia a Solofra “il P.O. S. Ottone Frangipane è già stata avviata una fase di potenziamento dei servizi che renderanno il nosocomio arianese punto di riferimento e di eccellenza per finalità chirurgiche e diagnostiche” in mancanza di riscontri oggettivi, appaiono per lo più come generiche dichiarazioni d’intenti, peraltro encomiabili, che però non consentono di superare le drammatiche difficoltà quotidiane che il personale medico e paramedico vive nel Presidio Ospedaliero di Ariano irpino.
L’ammodernamento tecnologico, tanto per citarne qualcuna, continua ad essere una priorità assoluta e la sostituzione di apparecchiature obsolete rappresenta un’emergenza reale ed improcrastinabile come dimostrato, solo a titolo esemplificativo, da un apparecchiatura per la MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata) che giace inutilizzabile da dicembre 2009 o le apparecchiature di diagnostica ecografica presenti in alcuni reparti”.

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