Legge piccoli comuni, Viscido: “Nessun beneficio per lo Stato”

“Modificare in Parlamento il decreto legge che cancella i comuni al di sotto dei mille abitanti, e segna la sorte di 18 comuni della Provincia di Avellino”. E’ quello che chiede Roberto Viscido, braccio destro del Vice Presidente del Parlamento Europeo On. Gianni Pittella, ai vertici provinciali del Pd perché si facciano carico con i vertici nazionali del partito della protesta dei sindaci e non cedano a tentazioni di compromesso con il Governo.
“Il provvedimento adottato dal Governo, – prosegue Viscido – non facendo scelte che investano in modo complessivo la rete di organizzazione sociale, finisce per essere un compromesso più dannoso che utile”. Per Viscido, i Comuni sono le uniche istituzioni non eliminabili. “Accorpare quelli fino a mille abitanti e le Province fino a 300mila non è una scelta né istituzionale, né costituzionale – sottolinea – Non sono questi i numeri da cui partire perché non realizzano alcun risparmio, non potendo eliminare i servizi al cittadino che sono di competenza del Comune”.
Anche per questo chiede una presa di posizione chiara: “Spero che il partito sappia difendere una identità nazionale ricca di valori e spinte innovative”. Suggerisce anche una controproposta: tagliare i costi di consorzi e società partecipate (a cominciare da quelle ministeriali) e poi accorpare non i municipi ma i servizi, giudicati “gli unici costi dei Comuni”. 
“Ricordo inoltre – continua Viscido – che il Partito Democratico si è fatto promotore di una legge sui piccoli comuni la quale alla Camera ha approvato all’unanimità che riconosce il patrimonio e le potenzialità di questi centri e punta sul loro rilancio, non solo per evitare lo spopolamento e garantire la manutenzione del territorio, ma anche per incentivare artigianato ed enogastronomia. Un rilancio che non può certo passare per una decapitazione offensiva e mortificante, adottata sulla base di discutibili parametri matematici.
Se il problema è l’indennità dei consiglieri e degli assessori, ha del vergognoso e sa tanto di intervento di facciata che va solo a danno dei cittadini che hanno nell’Amministrazione comunale il loro primo e, a volte, unico interlocutore e significa e sancisce lo ‘scollamento romano’ con il territorio e fa capire quanto sia stata dannosa la riforma elettorale dei ‘nominati’.
Esperienze europee, e qui mi appello al Vice Presidente del Parlamento Europeo Gianni Pittella, vanno in segno opposto: la Germania non ha toccato i suoi 13mila Comuni e la Francia ha lasciato intatti i suoi 37mila. Evidentemente ci si è resi conto che non è quello lo strumento più adeguato per far cassa. Il già Presidente del Consiglio Ciriaco De Mita e il Vice Presidente della Giunta Regionale Giuseppe De Mita prendono posizione? Condividono e batteranno contro l’inutilità di tale provvedimento? Saranno a fianco dei Sindaci e dei territori? Coinvolgeranno i vertici dell’Udc?
Ma chiedo – conclude Viscido – come faranno i Deputati e Sanatori di maggioranza e qualche Ministro originario della Provincia di Avellino a spiegare che, dopo l’indifferenza verso l’IRIBUS e non solo, con un colpo di penna, vengono cancellate le storie, le tradizioni, l’identità senza nessun beneficio per il cittadino e per le casse dello Stato?”.

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