Irisbus, Zecchino: “Coinvolgere l’opinione pubblica nazionale”

“Bisogna stanare il Governo e portare la vertenza Irisbus all’attenzione del tribunale dell’opinione pubblica nazionale, l’unico in grado di fare giustizia”: è il parere del consigliere regionale Ettore Zecchino, presente ieri all’incontro organizzato dalle aziende dell’indotto per lanciare una proposta indirizzata ad impedire la dismissione dello stabilimento della Valle Ufita.
“Qualcosa di buono – ha spiegato l’esponente di Palazzo Santa Lucia – è venuto fuori da questa giornata, soprattutto per il dato simbolico: per la prima volta infatti l’indotto della Irisbus è uscito allo scoperto lanciando una proposta molto interessante. Siamo di fronte ad un punto di partenza importante in una vertenza che sta entrando rapidamente nella sua fase decisiva. Io non sono un esperto del ramo ma colgo aspetti estremamente interessanti; in primis in riferimento al coinvolgimento dell’università e della ricerca che danno un senso di maggiore copertura territoriale al progetto imprenditoriale e che incrociano le nuove strategie di mercato che Fiat, nel settore della ricerca, sta attuando soprattutto in Italia. Inoltre ipotizzare il coinvolgimento delle maestranze nella riparazione degli autobus sembra un’idea originale ed intelligente.
Siamo soddisfatti, dunque, di aver ascoltato questa proposta che contribuisce a rafforzare la vertenza in atto. In questa fase cruciale, tuttavia, la Fiat si è chiusa a riccio, in maniera incomprensibile, di fronte a proposte minimali molto meno significative di questa. Quindi quella analizzata è una prospettiva in più da tener presente dopo aver ottenuto garanzie immediate”. Critica ed autocritica rispetto alle accuse più volte lanciate alla politica che, secondo Zecchino, “sta fornendo una brutta prova di sé, uno spettacolo a tratti anche un tantino penoso. D’altro canto questo caso è l’ennesima conferma della difficoltà che la politica sempre più incontra nella difesa del territorio, complice una legge elettorale che allontana sempre più inesorabilmente gli eletti dagli elettori asservendoli fatalmente a pochi gruppi di potere romani.
In questo contesto, tuttavia, ritengo che la politica regionale abbia peccato meno di altre visto che Caldoro una proposta concreta l’ha avanzata assumendosi l’impegno di utilizzare allo scopo i Fondi Fas. Inoltre dobbiamo constatare che così come sono stati assenti per ben tre volte i ministri, lo sono stati anche i leader sindacali confederali, ad eccezione di Centrella. Questo per me – ha continuato Zecchino – è un errore tattico non da poco. Il prestigio e l’immagine impattante di una Camusso, di un Angeletti e di un Bonanni avrebbero potuto impedire al governo di sottrarsi ad un confronto diretto per evitare di creare un vero e proprio incidente diplomatico. Se il 31 agosto a Roma non riusciremo ad avere un interlocutore, sarà necessario provare a cogliere qualche occasione qui in Irpinia, provando a sfruttare la presenza dei ministri che hanno annunciato la loro partecipazione alle varie manifestazioni in programma nei prossimi giorni (Ariano Irpino, Summonte…). L’indotto questa volta ha battuto più di un colpo, ora l’importante è partecipare con accresciuta massa critica alla battaglia in corso rinunciando al masochismo e andando avanti con unità”.

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