Irisbus, Melchionna: “Regione assente su rinnovo parco autobus”

ECONOMIA IRPINIA “Vorrei fare una riflessione sulla situazione delle vertenze più significative e sulle difficoltà che sta vivendo l’Irpinia. La vertenza più urgente resta senza dubbio la Irisbus di Valle Ufita,che con l’avvicinarsi del 31 agosto prossimo il clima diventa sempre più surriscaldato”. Così Mario melchionna, segretario generale della Cisl Irpina.
“Infatti – prosegue – per il 31 è previsto l’ennesimo incontro presso il Ministero dello sviluppo economico con i vertici della Fiat. Tutti sanno che in quella riunione si deciderà buona parte del futuro dell’Azienda ma soprattutto le sorti dei circa 1.600 lavoratori dipendenti dell’Irisbus e delle aziende dell’indotto.
Una vertenza veramente assurda per come è nata e per come si sta chiudendo, l’unica azienda in Italia che produce autobus, circa 700 lavoratori altamente professionalizzati, azienda pilota e riferimento assoluto per l’intera economia provinciale e regionale,ma tutto questo non è bastato perché la Fiat non mettesse in pratica una strategia spietata basata solo sul guadagno,operazioni tipiche di chi sa quando deve prendere il più possibile e scappare quando non c’è più niente da prendere.
Una politica nazionale, regionale e locale,assente e scarsamente interessata,incapace di produrre una sola azione concreta per la risoluzione del problema. Eppure bastava che la regione Campania desse seguito ad una nostra proposta ormai diventata stantia per quante volte l’abbiamo detta e ridetta, cioè l’utilizzo dei fondi FAS per la rottamazione degli autobus stravecchi e non più in sicurezza che circolano sulle strade dei nostri paesi.
E’ mancato un segnale concreto da parte della nostra Regione per poter trascinare anche le altre regioni a rinnovare il parco autobus in tutta italia. E’ mancato uno scatto d’orgoglio vero da parte dei nostri politici locali che aldilà delle presenze o meno davanti ai cancelli della irisbus, non hanno avuto coraggio fino in fondo di mettersi contro i capi di partito nazionale e richiamarli alle loro responsabilità. Ma è mancato soprattutto il sostegno del governo nazionale,unico soggetto in grado di costringere la Fiat a fare marcia indietro.
L’Italia entro il 31 dicembre 2011 dovrà pagare una multa alla comunità europea di circa 1miliardo e 700milioni di euro perché i circa 40mila autobus che circolano non sono a norma soprattutto per quanto riguarda l’inquinamento.
Come si possono pagare tutti questi soldi (chiaramente che graveranno sulle tasche degli italiani) e non pensare di investire nel settore trasporti partendo proprio dalla rottamazione degli autobus? Basterebbero circa 500milioni di euro per ogni anno e per tre anni per rinnovare tutto il parco autobus italiano, e la irisbus non solo continuerebbe a produrre ma diventerebbe un fiore all’occhiello della Fiat e diventerebbe la vera spinta industriale che ci consentirebbe di uscire dalla grave crisi che l’intera economia sta vivendo.
Evidentemente non c’è interesse a ragionare su queste questioni,il governo pensa a come arrivare a fine mandato e l’opposizione è alla continua ricerca di un leader che possa mettere insieme tutti questi grandi pensatori e nessuno si preoccupa dei poveri cittadini italiani. Certo la crisi non si può dire che ha fatto male a tutti,anzi al contrario,chi stava male oggi sta ancora peggio e chi era ricco oggi è ancora più ricco. Ma è mancata soprattutto nella nostra provincia e nella nostra regione una forza politica bipartisan che potesse mettere il governo e la Fiat di fronte alle loro responsabilità.
Purtroppo l’amara constatazione è che i nostri politici irpini ai vari livelli non contano quasi niente, i politici giovani (si far per dire) non sanno come fare per farsi ascoltare da chi decide e comanda e i politici anziani non sono più ascoltati da nessuno nelle stanze del potere. Allora non serve abolire alcune province,serve invece abolire tutte le province e ridurre almeno del 50% il numero dei consiglieri regionali e almeno del 50% il numero dei parlamentari,ma soprattutto ridurre del 50% gli introiti economici! Non sono i consiglieri comunali e il sindaco di un paese con 700 abitanti a sperperare i fondi,sono invece i parlamentari regionali e nazionali con più incarichi che percepiscono migliaia di euro al mese,con annessi e connessi, che della crisi economica ne hanno sentito soltanto parlare nelle tv e sui giornali.
Il governo ha tentato un timido ridimensionamento dei benefit della “casta” ma poi tutto si risolve con il blocco del TFR ai dipendenti pubblici,ridicolo! Tutti i governanti sanno che l’economia e il bilancio di un paese si mantiene se tutti pagano le tasse. Allora perché in Italia le tasse le pagano sempre gli stessi? Cioè lavoratori dipendenti e pensionati. E perché in italia nessuno vuole fare una seria lotta all’evasione? Le risposte sono tante ma mi limito a dare quella più ricorrente: “perché evadere conviene a tutti quelli che sono garantiti e che sfruttano chi purtroppo non può difendersi”.
Irisbus, FMA, Almec, Piani di Zona e Cooperative sociali,sanità,acqua,rifiuti e tante altre questioni importanti che non trovano una soluzione. Eppure se ognuno svolgesse il proprio ruolo fino in fondo e si affrontassero le questioni in modo sinergico,senza falsi ideologismi e senza presunzione di avere la ricetta giusta per tutte le questioni,ma mettendosi a lavorare seriamente insieme Organizzazioni Sindacali, Associazioni Datoriali, Rappresentanti Istituzionali e Politici, probabilmente riusciremo a raggiungere qualche obiettivo importante per la nostra gente che oramai è allo stremo. Sono convinto che dopo l’incontro del 31 a Roma per la Irisbus indipendentemente dal risultato che otterremo,in Irpinia occorre aprire un dibattito serio sul nostro futuro,a partire dallo sviluppo e l’occupazione e per finire al nuovo assetto amministrativo e organizzativo della regione e delle province campane e dei comuni.
Intanto, a noi sindacalisti e ai lavoratori della irisbus, non resta che sperare che la Fiat e il Governo ascoltino la voce delle loro coscienze e le parole del Santo Padre Benedetto XVI, affinchè accolgano le nostre proposte per salvare l’azienda e i lavoratori. Noi della Cisl confidiamo in un risultato positivo, altrimenti saremo come sempre in prima linea al fianco dei lavoratori per questa battaglia di dignità senza escludere azioni eclatanti, l’auspicio – conclude Melchionna – è quello di trovare al nostro fianco tutti i rappresentanti politici e istituzionali,società civile e religiosa, perché se restiamo uniti possiamo davvero salvare l’Irpinia!”.

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