Manovra, i bersaniani: abbiamo il dovere di mobilitarci

Pubblichiamo una dichiarazione congiunta dei 4 componenti bersaniani (Marisa Di Cicilia, Pasquale Gallicchio, Valentina Paris, Francesco Todisco) della segreteria provinciale a favore dello sciopero indetto dalla cgil e per la mobilitazione nella raccolta di firme per il referendum abrogativo della lagge elettorale “porcellum”: “Ci sono dei passaggi essenziali nell’attuale fase storica della nazione che richiedono da parte del PD un atteggiamento netto. Scelte che determinano passaggi “identitari”. La crisi finanziaria e la risposta che il Paese nella sua interezza è chiamato a dare e la qualità della democrazia e delle nostre istituzioni, che la vigente legge elettorale lede nelle sue radici culturali, politiche e storiche, sono due questioni decisive sulle quali siamo chiamati a pronunciarci. Sulla manovra, pasticciata, confusa, contraddittoria abbiamo il dovere di mobilitarci. Certo con la consapevolezza che portare il Paese fuori dal guado, vuol dire ripensare i meccanismi che caratterizzano le relazioni sindacali e contrattuali, ma ciò non vuol dire rassegnarsi all’idea di una classe dirigente complessiva, a partire naturalmente dal governo di centrodestra, incapace di mettere in campo strategie industriali ed economiche credibili. La crisi economica e produttiva che vive la nostra provincia sta tutta interamente nella crisi complessiva internazionale e nazionale; sarebbe assurdo ragionare della nostra provincia come di un elemento estraneo al mondo. Bisogna stare dentro la vicenda Irisbus con un respiro nazionale e con la consapevolezza che soltanto ragionando in termini complessivi della crisi è possibile incamminarsi sulla via dell’indicazione di una qualche prospettiva di riscatto anche per l’Irpinia. Per questo stiamo con la CGIL nella lotta contro questa manovra confusa, iniqua e repressiva; e per questo, sensibilizzando e mobilitando i democratici irpini, saremo il 6 settembre a Grottaminarda. Un partito che affermi la sua identità nella realtà concreta delle cose e rispetto ai bisogni della gente, è un partito che rifiuta l’idea di una classe politica ed istituzionale “nominata”, slegata dal necessario rapporto di rappresentatività con il popolo. Il “porcellum” è un sistema elettorale che fa comodo a molti, tranne che ai cittadini. Siamo chiamati a rigettare questo sistema e a proporre una riforma che ridia il potere ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti, partendo dalla raccolta delle firme per il Referendum abrogativo di questa legge elettorale, perché solo rimuovendo questa “porcata”, con la forza della volontà popolare chiamata direttamente a pronunciarsi, è possibile costruire un sistema elettorale degno del nostro Paese”.

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