Valle del Sabato, Defiam: “I fattori inquinanti sono altrove”

“Abbiamo assistito negli ultimi giorni a diverse pubblicazioni su alcuni quotidiani locali, con le quali alcuni rappresentanti del Comune di San Michele di Serino hanno attaccato, riteniamo in maniera impropria ed inopportuna, la nostra Azienda, da decenni operante nel settore ecologico. Inizialmente abbiamo ritenuto di non intervenire al fine di non innescare sterili polemiche, ma, constatata l’insistenza ed il tenore delle accuse, ci sentiamo di non poterci esimere dal fornire alcuni necessari chiarimenti”. Lo si legge in una nota stampa diffusa della DeFiAm Srl. A seguire la restante parte del comunicato:
“Ci hanno accusato di essere la causa dei tanti decessi tumorali che purtroppo avvengono, in quanto svolgiamo, a loro dire, attività nocive ed inquinanti in assenza delle necessarie autorizzazioni; ci hanno impropriamente e faziosamente definito una “discarica”; hanno minacciato la costituzione di comitati che, scendendo in piazza, organizzando barricate ed occupando strade, dovrebbero porre fine allo “scempio” e portarci una volta per tutte alla chiusura. Ci hanno finanche incolpati di provocare improbabili transumanze di ratti e di insetti, che dalla nostra sede si sposterebbero nel centro del Comune di San Michele di Serino.
Premesso che la De.Fi.Am. srl svolge la sua attività in una zona classificata, previi necessari pareri, dagli strumenti urbanistici del Comune di Serino come zona PIP, è innanzitutto il caso di evidenziare che essa non è una discarica, vale a dire un luogo di abbandono di rifiuti, bensì un impianto di stoccaggio/trasferenza, nel quale i rifiuti permangono per un tempo limitatissimo.
Abbiamo inoltre sempre operato, e continuiamo ad operare, provvisti di tutte le autorizzazioni regionali, nazionali ed europee necessarie per svolgere la nostra attività. Disponiamo di un documento di valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori e periodicamente i nostri dipendenti effettuano visite mediche e analisi secondo quanto previsto dai protocolli sanitari; godiamo di un moderno impianto di depurazione completo della fase di disinfezione finale con il recupero dell’acqua in uscita, di un efficace impianto di nebulizzazione di prodotti enzimatici per il trattamento degli odori, e di un adeguato impianto di derattizzazione sia interno che esterno alla nostra sede. Probabilmente il caldo del periodo estivo e la necessità di garantire la raccolta differenziata, compresa la frazione organica prodotta dal Comune di San Michele di Serino, che per inciso deve ancora provvedere al saldo di diverse fatture per servizi che gli abbiamo regolarmente reso ormai da circa due anni, e non ultima la impossibilità di trasportare i rifiuti negli impianti finali a causa del divieto di transito degli automezzi pesanti in diversi giorni del mese di agosto, hanno potuto causare dei lievi fenomeni di emissioni odorifere che comunque non presentano alcun fenomeno di tossicità. Allo stesso modo tutti i rifiuti presenti nel nostro opificio vengono stoccati con tecniche all’avanguardia, tese a salvaguardare l’ambiente e di conseguenza la pubblica salute. Riteniamo pertanto che sarebbe più logico ed opportuno che i rappresentanti del Comune di San Michele di Serino, anziché bersagliare di accuse insensate e gratuite una realtà imprenditoriale che attualmente offre lavoro a circa una quarantina di persone, quasi tutte coniugate e con prole, fra i quali diversi sanmichelesi, indaghino sulle vere cause della presenza di salmonella nel Fiume Sabato, rilevata soprattutto nei pressi del loro campo sportivo, verifichino se il loro dismesso impianto di depurazione sia stato messo in sicurezza, se tutte le attività operanti sul loro territorio vengono esercitate in conformità delle vigenti normative, sono in possesso di tutte le autorizzazioni, comprese quelle relative all’impatto ambientale, godono di concessioni edilizie ottenute senza favoritismi di sorta. Forse sarebbe più utile per la loro comunità che verifichino la presenza di amianto abbandonato per le strade e nelle campagne, che controllino e soprattutto applichino sanzioni nei confronti di chi brucia sterpaglie trattate con fitofarmaci, che verifichino la regolarità di gestione dei pozzi neri “cd a tenuta”, o di quelli da cui si attinge acqua per uso allevamento, alcuni dei quali presentano un elevato valore di azoto ammoniacale, in poche parole che impieghino il loro tempo per realmente individuare chi inquina creando danni alla collettività, lasciando lavorare in pace la nostra Azienda, che quasi mensilmente soggiace a serrati controlli di ogni tipo e che positivamente contribuisce all’economia del serinese. In ogni caso ci consideriamo a disposizione di chiunque voglia accedere presso la nostra struttura per verificare la natura della nostra attività, le tecniche di trattamento dei rifiuti, ripetiamo tutte all’avanguardia ed ecocompatibili, e per fornire tutti i chiarimenti necessari a tranquillizzare la popolazione ed a stemperare il clima di allarmismo ingiustificatamente creato”.

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