Tagli Provincia, Mercurio: “La giunta prosegue nel decadimento”

POLITICA AVELLINO – “Le assurde manovre economiche del Governo Nazionale impongono agli enti locali misure di austerità e di forte riduzione della spesa e, sarebbe sin troppo semplice puntare il dito contro la scelta della giunta provinciale di attuare tagli per oltre 90 mila euro al settore delle politiche giovanili. Eppure, la giunta del Sen. Sibilia, sta dimostrando, giorno dopo giorno, la ferma convinzione nel voler proseguire sulla strada della stagnazione e del decadimento della propria capacità amministrativa”. E’ quanto sostiene Giuseppe Mercurio, segretario provinciale dei Gd di Avellino.
“Le bocciature di regione e governo nazionale che, sulle questioni cruciali per lo sviluppo, hanno chiaramente delegittimato politicamente prima e istituzionalmente poi l’attuale maggioranza di Palazzo Caracciolo non hanno lasciato traccia. Non è servita la chiusura e il ridimensionamento dei presidi ospedalieri in alta Irpinia a smuovere le coscienze, non sono bastati i ripetuti sversamenti di rifiuti in casa nostra per aprire gli occhi, non ha fatto breccia nel granitico immobilismo la oramai constatata incapacità a tradurre in fatti concreti il patto per lo sviluppo. Neppure la Irisbus ha schiuso le orecchie.
A mani giunte, Sibilia e i suoi hanno inteso strafare, hanno voluto puntare il tutto per tutto su ciò che altro non può rappresentare se non la auto consacrazione di un fallimento annunciato.
Tutto questo, peraltro, in terra di martirio. L’Irpinia è emigrazione e luogo di non ritorno, è disoccupazione e assenza di opportunità, è l’allarme di 80 e più vertenze sindacali di piccole e medie imprese che per decenni hanno caratterizzato le nostre economie. L’Irpinia è assenza di un piano per il welfare, è il vivere di migliaia di famiglie sotto la soglia di povertà, è l’assenza di un progetto di sviluppo, sia esso industriale, ambientale o turistico. Ancor prima, però, l’Irpinia è, in divenire, l’assenza anche solo di una speranza di uomini e donne, giovani e meno giovani, di poter continuare a sognare, di poter realizzare quei progetti per cui si è sudato e studiato nella vita. Neppure l’umiltà (o la intelligenza) di contrapporre alla presunta astuzia o al misero tatticismo, la volontà di ascoltare, l’ambizione di governare, la follia di disegnare un’altra Irpinia ha trovato terreno fertile. Solo rovi di spine per la cultura calpestata, il debole abbandonato, il più giovane deriso e sbeffeggiato. Forse, – conclude Mercurio – non sarà questo insieme di parole a cambiare l’oggi ma, sarà certamente il domani a segnare il riscatto di un territorio che ha tutte le potenzialità per essere eccellenza per se stesso e per l’intero Paese”.

SPOT