Ospedale Moscati: Funzione pubblica della Cigl auspica confronto

Sono anni oramai che la condizione di carenza del personale sta determinando, nella sanità pubblica, da un lato condizioni difficili di lavoro che si scaricano tutti sulla capacità di accoglienza e cura dell’ammalato, e dall’altro sottopongono il personale a carichi di lavoro consistenti ed in qualche caso insopportabili, che corrono il rischio di pesare negativamente sulla qualità delle prestazioni. Lo si legge in una nota della Funzione pubblica della Cgil. “Il blocco del turnover legato alla necessità di operare pesanti piani di rientro della spesa sanitaria – si legge ancora – ha portato le Aziende sanitarie, anche da questo versante, sull’orlo di una crisi che corre il rischio di emarginare sempre più il ruolo pubblico in questo essenziale servizio. Vero che l’ultima manovra ha creato le condizioni affinché, nelle aziende che dimostrino di averne la capacità economica, si possa aprire uno spiraglio per nuove assunzioni. Tutto ciò non può che essere positivamente valutato e come organizzazione sindacale siamo particolarmente interessati a che questo processo si avvii al più presto. E’ però chiaro ed inequivocabile che tale operazione deve essere finanziata con fondi propri dell’Azienda. E da questo punto di vista non si è compreso a quale accordo sindacale si riferisca l’Azienda Moscati ed il suo Direttore Generale per l’utilizzo, a questo scopo, dei fondi o di una parte di essi destinati al salario accessorio. Deve essere chiaro a tutti, che a fronte delle attuali condizioni di lavoro, del blocco dei rinnovi contrattuali e dei tagli operati sul personale, non sarà consentito nessuna distrazione di fondi. Al contrario la CGIL Funzione Pubblica ritiene che, completata la fase di assestamento derivante dal trasferimento nella nuova sede, debba avviarsi con immediatezza un confronto sulla riorganizzazione del lavoro e di una puntuale verifica sull’utilizzo del personale in ragione del profilo professionale posseduto. E’ infatti non più giustificabile un utilizzo del personale in maniera difforme dal suo inquadramento e andrebbe definitivamente risolta l’annosa questione legata alla riqualificazione di personale, ad esempio Operatore Socio Sanitario, che ad oggi non ha ancora ottenuto il dovuto inquadramento. Nella condizione di carenza denunciata ed a fronte di possibilità di apertura del turnover, tale razionalizzazione diventa ineludibile. Vi sono una serie di situazioni, a partire dalla portineria per arrivare a postazioni di accettazione e locali adibiti a laboratori, dove carenze progettuali o disfunzioni di impianti creano difficili condizioni di lavoro e corrono il rischio di amplificare i rischi di patologie invalidanti per i dipendenti, che in una realtà come quella del Moscati, già particolarmente toccata da tale fenomeno, aggraverebbe la condizione di difficoltà lavorativa. Su queste cose la CGIL Funzione Pubblica chiede un immediato confronto con l’Azienda”.

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