Scandalo Solofra, infuria lo scontro legale sulle foto hot

SOLOFRA – E’ scontro legale sulle foto osè e sul provvedimento di sequestro adottato dalla procura di Avellino. Il difensore di Enzo Clemente l’avvocato Matteo Trofa spiega: “Il provvedimento dell’autorità giudiziaria comincia a fare chiarezza nel momento in cui chiarisce che Clemente non risulta indagato e il materiale fotografico non risulta contraffatto e pertanto non ne viene autorizzata la distruzione. Il giudice chiarisce che quel materiale va posto sotto sequestro a fine probatorio perché corpo di reato”. Ed ancora. “Il discorso è aperto e la qualificazione giuridica è provvisoria e ci possono essere nuovi sviluppi, questo provvedimento apre nuove prospettive di indagine. Nel momento in cui non si dice che quel materiale non è autentico e non se ne autorizzazione la distruzione evidentemente ciò richiede ulteriori accertamenti relativamente ai fatti raffigurati”. Il provvedimento adottato dall’autorità giudiziaria è stato commentato positivamente dall’avvocato Raffaele Tecce che ha assunto la difesa del primo cittadino Antonio Guarino nella vicenda delle foto hot. “Il magistrato ha accolto appieno le richieste che avevamo avanzato. Il sequestro del materiale fotografico era stato infatti richiesto da noi con tre istanze e solo in via residuale, qualora cioè non si dovesse ritenere di procedere al sequestro, era stata richiesta la loro distruzione. L’articolo 240 del codice penale del resto prevede che il documento che sia stato formato in maniera illegale deve essere distrutto ma la distruzione non opera immediatamente”. Ed ancora. “Le immagini sono state sequestrate in via probatoria e verranno utilizzate per accertare il reato successivamente si arriverà alla loro distruzione”. “L’aspetto più interessante del provvedimento dell’autorità giudiziaria che ha disposto il sequestro delle foto è quello che prevede che ci siano ipotesi di commissione del reato anche attraverso la diffusione del materiale. Questo passaggio ci apre un’autostrada e sono sicuro che a breve non ci troveremo più a parlare di un procedimento contro ignoti”

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