Irisbus, l’indotto non ci sta e rilancia: “Fiat si pentirà”

“Leggendo commenti e dichiarazioni riportate dalla stampa, dopo circa 4 mesi ci troviamo al punto di partenza. Non si sa quale sia il risultato ottenuto dopo tanto scalpore. Questa era la volontà e l’obiettivo della Irisbus all’inizio della vertenza e questo è stato il risultato e che ha rischiato anche di diventare più cattivo (con il licenziamento dei nove dipendenti) e che ha dovuto anche essere oggetto di mediazione”. E’ quanto afferma in una nota il coordinamento dell’indotto Irisbus.
“Ma la cosa più assurda – prosegue – è che tutti si sentono soddisfatti del risultato e tutti se ne attribuiscono il merito. Di cosa? Della chiusura di Valle Ufita? Oggi, l’unica cosa certa. Ecco la ricomparsa della Confindustria (in letargo da due anni a questa parte), prima esonerata e messa in stand by da Marchionne, oggi apprezzata ed elogiata per la preziosa mediazione volta alla risoluzione (quale?) della vertenza.
L’indotto IRISBUS prende atto che la Confindutria ha un “piano B”, ma quattro mesi fa, i sindacati e gli operai non rifiutavano l’idea di una soluzione alternativa e di un piano “B”? Oggi, se ciò che è stato deciso e sottoscritto rimarrà tale, ancora una volta dobbiamo registrare, con somma amarezza, l’ennesima sconfitta che il Sud e l’Irpinia tutta ha subito. E pensare che tale epilogo era già stato preannunciato dall’indotto due anni fa.
Era il lontano 4 febbraio del 2010 quando l’indotto IRISBUS aveva organizzato il primo incontro, presso l’Hotel Europa di Venticano, dal titolo: “Indotto Irisbus: quale futuro? È possibile salvaguardare l’indotto Irisbus dalla congiuntura negativa che attanaglia la nostra provincia?”. Comunque, volendo essere ottimisti, l’indotto può affermare che la Fiat, per essersi liberata di Valle Ufita, ha sbagliato sia strategicamente che industrialmente rinunciando ad un mercato in espansione nei prossimi anni. A questo punto, la domanda nasce spontanea: “ La Fiat, come intende partecipare al mercato dei bus nazionali? Per caso possiede partecipazioni in altre aziende italiane del settore?” Sembra paradossale ma oggi la proposta dell’indotto è ancora più percorribile rispetto a due anni fa e rispetto a quattro mesi fa.
Il progetto dell’indotto può essere realizzato:
a) con a capo la Fiat, attraverso il rinnovo dei modelli dei bus sia con la continuazione della produzione attuale;
b) senza la Fiat ma con nuovi imprenditori nazionali attraverso il rinnovo dei modelli (grazie ai fondi FAS e con sperimentazione) con l’adeguamento dei bus dismessi e della rottamazione;
c) Con un’azienda non europea, leader nel settore ma che costruisca bus competitivi e con requisiti europei e che utilizzi componentistica prodotta dall’indotto del territorio.
Per tutte e tre le ipotesi è indispensabile che le istituzioni si impegnino a rendere operativa, entro un anno e mezzo (così come definito dal progetto dell’indotto), la riforma del piano nazionale dei trasporti, tenendo in considerazione la normativa europea per le aree depresse (rif. Normativa comunitaria sulla libera concorrenza – art. 69 D. Lgs. n.163 del 12/04/2006 in attuazione delle Direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE). Ancora una vol
ta, l’indotto ribadisce la sua disponibilità ad approfondire e a discutere la proposta che ha l’obiettivo di sviluppare ed incrementare l’occupazione e NON di far ricorso agli ammortizzatori sociali per due anni, così come si è ottenuto e che, spesso, non è altro che il preludio alla chiusura delle aziende. Oggi è stato risolto il problema degli operai della Irisbus? E qual è la soluzione per le maestranze delle aziende dell’indotto, in particolar modo per quelle per le quali non è previsto alcun ammortizzatore sociale? Sulla stampa non c’è nessun accenno! Come al solito, così finiscono le cose all’italiana, in particolar modo al Sud.
Le aziende dell’indotto, nel ringraziare quei pochi addetti ai lavori che hanno ascoltato e condiviso la loro idea progettuale e sperando che questa esperienza “negativa” non abbia a ripetersi per il futuro, continueranno a perseguire il loro obiettivo per una soluzione ottimale, fin quando ce ne sarà l’opportunità; già per la settimana prossima si prevedono nuovi incontri per approfondire gli ultimi eventi e per programmare nuove iniziative”.

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