Ex Isochimica, Sarubbi: “C’è irresponsabilità delle istituzioni”

AVELLINO – “Nella serata di ieri, martedì 15 novembre 2011, presso la sede della Federazione della Sinistra a via Tagliamento, è andata in scena nuovamente l’indegnità della politica irpina rispetto ai suoi cittadini e ai problemi gravissimi che vivono i lavoratori”. E’ quanto afferma Giovanni Sarubbi, segretario provinciale del Partito dei Comunisti Italiani.
“Di fronte alla vicenda drammatica dei lavoratori ex Isochimica, che dura da quasi 25 anni, abbiamo potuto verificare – prosegue Sarubbi – la presenza dei soli segretari politici dei partiti che compongono la Federazione della Sinistra, e cioè di Tony della Pia per il PRC ed il sottoscritto, Giovanni Sarubbi, per il Partito dei Comunisti Italiani. Presenti solo il sindaco di Avellino Galasso ed il presidente del Consiglio Comunale Gengaro, alcuni sindacalisti ed il sindaco di Mercogliano. Assenti tutti gli altri partiti, compresi quelli del centro sinistra, SEL, IDV ed il PD. Assenti i deputati e i senatori, o i consiglieri regionali e provinciali, tutti disinteressati alla sorte di un centinaio di lavoratori e delle loro famiglie che hanno vissuto sulla propria pelle condizioni di lavoro disumane, lavorando per conto di una azienda statale quali erano le Ferrovie dello Stato, e che ora vivono il dramma di condizioni di salute sempre più precarie ed essendo anche costretti a subire il palleggiamento di responsabilità da un ente previdenziale ad un altro ente, da un medico ad un altro medico, a fare i conti con il possesso o meno di un dischetto informatico contenente i dati delle loro analisi, o a fare i conti con possibili imbrogli sulle loro analisi cliniche o con incompetenze nell’affrontare una problematica, quella dell’amianto, che invece interessa tutta la popolazione di Avellino e dell’Irpinia, essendo l’amianto un materiale ampiamente diffuso sia in discariche abusive sia nelle costruzioni.
L’irresponsabilità ed il disinteresse delle istituzioni locali si sono potuti toccare anche rispetto al fatto che i lavoratori sono stati costretti a presentare la loro denuncia alla magistratura alla procura di Firenze, quella stessa magistratura, non quella di Avellino, che circa 25 anni fa dispose la chiusura dell’Isochimica, perchè da Firenze partivano i vagoni che venivano trattati ad Avellino, a dimostrazione che viviamo in una provincia in cui la dignità delle persone e dei lavoratori in particolare non è tenuta in alcuna considerazione.
I lavoratori ex Isochimica si trovano di fronte ad un gioco perverso che sembra avere l’unico scopo di far passare gli anni, sapendo bene di trovarsi di fronte a malattie che non perdonano e che sono incurabili e che non colpiscono solo i lavoratori che hanno lavorato a diretto contatto con il materiale ma anche i loro familiari. E sono proprio i lavoratori a denunciare la morte per mesotelioma della moglie di un loro ex compagno di lavoro, o il suicidio di un altro loro ex compagno. E più tempo passa meno risarcimenti e/o pensioni gli istituti previdenziali saranno costretti a pagare ed i banchieri, che oramai hanno preso possesso del nostro paese con il nuovo governo Monti, saranno contenti perché risparmieranno sulla spesa previdenziale, ad Avellino come in tutte le altre parti d’Italia dove si sono vissute e si vivono le stesse problematiche.
Noi come Partito dei Comunisti Italiani, insieme al PRC, firmeremo il documento che hanno proposto i lavoratori e saremo e continueremo ad essere solidali con loro fino alle estreme conseguenze. Ma ci rendiamo anche conto, e lo abbiamo detto martedì sera agli operai dell’Isochimica, che non è più possibile andare avanti così e che questa provincia ha bisogno di un movimento che riesca a recuperare una dignità, a cominciare da quella dei lavoratori, che una classe politica inetta ed indegna del ruolo che ricopre ha calpestato e continua a calpestare impunemente. Un classe politica oramai buona solo per comparsate televisive per celebrare se stessa, in litigi continui per la spartizione di posti di potere, senza alcun riferimento ai bisogni reali di una provincia e dei suoi abitanti che è oramai relegata ad un ruolo marginale, di ultimi fra gli ultimi. Una classe politica che gestisce un potere personale, finalizzato al soddisfacimento di interessi economici di pochi privilegiati, con i giovani costretti ad emigrare per avere un futuro, mentre l’inquinamento in Irpinia è sempre più diffuso ed incontrollato.
C’è l’ha necessità – conclude Sarubbi – di lanciare quello che nel nostro recente congresso abbiamo definito “La vertenza Irpina” a cominciare dal mondo del lavoro che il Primo dicembre ad Avellino ne discuterà con il nostro segretario Nazionale Oliviero Diliberto”.

SPOT