Russo: sì a provincializzazione rifiuti, no ad abolizione Province

POLITICA AVELLINO – “Per evitare malintesi e possibili strumentalizzazioni in modo netto e chiaro affermo che sono a difesa completa ed assoluta della “provincializzazione” del ciclo dei rifiuti. E’ questo il punto di forza da cui partire per evitare la prepotente aggressione dell’area metropolitana e costiera al nostro territorio provinciale sotto forma di possibili discariche”. E’ quanto afferma Franco Russo, consigliere provinciale del Partito Democratico.
“Questa Provincia – prosegue Russo – ha già fatto più sacrifici di quanto sarebbe stato necessario; va bene la solidarietà ma occorre, una volta per tutte, da parte di Napoli e dintorni un grande senso di responsabilità che, fino ad ora, non sembra aver attraversato quei luoghi e quegli amministratori; ricordo la recentissima querelle sul termovalorizzatore che si doveva installare a Napoli Est e che sembra aver preso la strada di Giugliano, comune vicino; non capisco perché a Napoli No ed a Giugliano Sì; questa non scelta, legata per lo più ad antica demagogia, rischia di prolungare la fase di transizione e quindi la fase di emergenza con rischio continuo per il nostro territorio.
Vorrei porre l’accento anche sulla eventuale abolizione delle funzioni delle Province, così come proposto dal Presidente Monti in questi giorni. Sono assolutamente contrario a far sparire un Ente, a mio parere, indispensabile per la tutela dei diritti dei cittadini (vedi rifiuti, trasporti, scuole ecc…) rispetto alle istituzioni superiori quali Regione e Governo. Se l’Ente Provincia sopravvive aiuterà tutti noi a difendere meglio il nostro territorio. Faccio una ipotesi in caso di abolizione delle Province: se il sindaco della città di Avellino dovrà andare a Napoli per porre questioni istituzionali, sicuramente avrà la giusta attenzione ma se a Napoli andrà un sindaco di un paese piccolo come Andretta allora, probabilmente, non gli sarà data nemmeno la possibilità di parlare, non sarà nemmeno ascoltato. E’ troppa la differenza tra un comune piccolo della periferia dell’impero e la regione Campania. Si rischia, in questo modo, una riduzione dell’esercizio della democrazia, si rischia l’isolamento delle comunità più piccole che devono essere comunque tutelate. Ricordo che l’Italia non è fatta solo di grandi città come Milano, Roma e Napoli ma è fatta di tanti piccoli Comuni che rappresentano l’ossatura, anche istituzionale, della nostra Nazione. Abbiamo bisogno di un presidio intermedio come l’Ente Provincia che funge da filtro tra i piccoli Comuni e la Regione. Sono d’accordo, ovviamente, con il concetto di riduzione dei costi della politica. Nel tempo la politica ha, in qualche modo, autoalimentato la spesa per mantenersi ed ha moltiplicato vari enti e funzioni.
Affrontare il problema del costo elevato della politica in questi termini, cioè abolizione tout court delle Province, è un modo superficiale e poco razionale di affrontare la questione. Si potrebbe, senza che nessuno possa subire danni, ridurre in modo orizzontale i costi di tutta la politica; basta che, ai vari livelli di rappresentanza, nessuno escluso, fino a quello regionale e nazionale si riduca l’indennità percepita; così facendo la spesa verrebbe comunque ridotta senza eliminare Istituzioni fondamentali per la nostra democrazia. Possono essere abolite le Province corrispondenti alle “Città metropolitane” come Milano, Roma e Napoli di cui dicevo prima perché rappresentano doppioni in termini di funzione; possono essere abolite le Province create artatamente in questi ultimi anni che contano pochissimi abitanti; non devono, però, essere abolite e perdere ruolo e funzione la gran parte delle Province d’Italia che hanno storia e vanto da difendere. Mi auguro che, rispetto alla questione Province, si apra un dibattito serio e consapevole, che non venga condizionato dalla fretta, dalla demagogia vuota del taglio e basta ma che sia utile a conservare una Istituzione necessaria alla nostra comunità”.

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