“La provincia di Avellino ultima provincia italiana per acquisto libri. Un territorio – il nostro – che si piazza in fondo alle classifiche nazionali di tutte le voci riguardanti il tempo libero. È quanto emerge dall’indagine annuale sulla qualità della vita elaborata dal quotidiano economico il Sole24Ore e pubblicata negli scorsi giorni. Abbiamo chiesto un’opinione ad un esperto in materia, il professor Giovanni Solimine, coordinatore del Forum del Libro e docente presso la Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari dell’Università la Sapienza di Roma e autore del volume ‘L’Italia che legge’ (Ne abbiamo discusso insieme ad Avellino la scorsa primavera ), pubblicato un anno fa da Laterza e, aggiungiamo con orgoglio, che il professore è di origini irpine”. E’ quanto si legge in una nota a firma dell’associazione “Presidio del libro”. Di seguito la restante parte della nota:
“Eccovi il suo commento: Dalla lettura delle statistiche rilevate dal “Sole 24 ore” sulla qualità della vita nelle province italiane emergono alcuni dati interessanti. Innanzi tutto, una questione di metodo: a determinare la qualità della vita concorrono sei macroindicatori, rispettivamente dedicati a affari e lavoro, ordine pubblico, popolazione, servizi ambiente salute, tempo libero, tenore di vita. Quindi il “tempo libero” non è un tempo “vuoto”, ma una delle componenti della qualità della nostra vita. Questo macroindicatore tiene conto di vari fattori: il numero di sale cinematografiche, di spettacoli, di bar e ristoranti, di alberghi e strutture ricettive rispetto alla popolazione, la pratica sportiva e l’assorbimento di libri. Se prendiamo più in generale il macroindicatore del tempo libero (per il quale Avellino si colloca al posto n. 97), vediamo che la prima provincia non settentrionale è Olbia (posto n. 28 su 107) e che agli ultimi posti troviamo solo realtà del sud. Crotone, Agrigento, Isernia, Enna, Vibo Valentia, Taranto, Caltanissetta, etc. In questa specifica graduatoria Avellino si colloca al 97esimo posto su 107. Questa performance tanto negativa è dovuta essenzialmente a tre dati (la pratica sportiva, il numero di strutture ricettive e l’assorbimento dei libri in percentuale sulla popolazione). In quest’ultimo indicatore, per il quale la provincia di Avellino tocca il fondo, il punteggio totalizzato è pari a zero, cosa che non si verifica per nessun altro dato. Le cause sono probabilmente molteplici e riguardano l’essenza pressoché totale di biblioteche pubbliche, l’assoluta precarietà delle biblioteche scolastiche, la debolezza della rete di librerie”. Bologna, che è la prima nella graduatoria assoluta e che si colloca in ottima posizione su molti indici, è prima anche nell’indice di assorbimento dei libri. Sarà un caso?