Bottiglie di importazione: maxi sequestro di Coca Cola

CRONACA AVELLINO – L’irpinia come terminale di una rete di commercializzazione di bottiglie proveniente dal mercato parallelo dell’importazione: quasi 55.000 sono le bottiglie e le lattine di bevande analcoliche sequestrate ad Avellino e Baiano nell’ambito di un complesso piano di accertamenti, tuttora in corso, finalizzati alla scoperta di irregolarità.
La medesima attenzione al controllo del territorio che, atteso l’incremento esponenziale di movimentazioni commerciali tipico di questo periodo dell’anno, ha di recente portato le Fiamme Gialle di Avellino alla scoperta di diversi casi di commercializzazione di capi contraffatti si è concretizzata nei giorni scorsi anche in un duplice sequestro di bibite analcoliche. Si tratta di bevande che al momento, in attesa del necessario approfondimento tecnico da parte dell’A.R.P.A.C. che è stato comunque richiesto, non appaiono assolutamente esser state adulterate. Il sequestro è scattato, ai sensi di legge, per esser state le bibite poste in vendita presso due distinti esercizi commerciali, tra i più noti, di Avellino e Baiano ancorché prive delle indicazioni in lingua italiana che normativa in tema di alimenti prevede necessariamente per quanto viene consumato nel territorio nazionale.
Tutto è iniziato lo scorso 5 dicembre allorquando gli uomini della Compagnia di Avellino, agli ordini del maggiore Salvatore Serra, hanno dato corso ad un’articolata azione di controllo nei confronti di negozi ed esercizi commerciali dediti alla vendita al dettaglio in tutto il circondario del capoluogo irpino. L’attività d’indagine è partita da un controllo in un importante punto vendita di Avellino nel corso del quale non è sfuggito all’occhio attento dei finanzieri come alcune bottiglie di Coca Cola da due litri riportassero sulle etichette indicazioni in lingua straniera e non anche in lingua italiana, cosi come invece indicato all’articolo 3 del decreto legislativo nr. 109/1992 e come previsto anche dalla normativa comunitaria in tema di generi alimentari, a tutela del consumatore. Dopo l’immediato sequestro presso il punto vendita del capoluogo irpino, si è quindi risaliti al distributore, individuato in una ditta di Giugliano in Campania (NA) presso cui il tale esercizio si era approvvigionato. Il sequestro amministrativo è quindi risultato complessivamente quantificato in ben 51.870 bottiglie/lattine di bevande analcoliche (Coca Cola, Pepsi Cola e Deep Cola) riportanti etichette non a norma.
In sintesi la società di Giugliano in Campania (NA) aveva effettuato acquisti di bevande da una ditta con sede in Portogallo, a costi maggiormente convenienti rispetto ai normaili canali di approvvigionamento, e tali bevande venivano distribuite attraverso canali di rappresentanza ovvero direttamente a clienti finali (supermercati, rivendite di generi alimentari, eccetera).
Ma, come di consueto, l’azione delle Fiamme Gialle non si è limitata a tale duplice intervento: traendo spunto dai dati rilevati presso il distributore di Giugliano (ed in particolare dall’elenco degli esercizi commerciali ove risultavano esser state distribuite le bibite), l’operazione sta proprio in queste ore interessando, oltre all’Irpinia, anche le province di Caserta e di Napoli ove sono stati attivati i reparti del Corpo competenti per territorio in relazione alla sede dei punti vendita, al dettaglio o all’ingrosso, delle bevande. Un immediato primo riscontro si è avuto anche da parte degli uomini della Tenenza di Baiano (agli ordini del maresciallo aiutante Marcello Daniele) che, nella mattinata di ieri, hanno sottoposto a sequestro presso un noto esercizio commerciale di Mugnano del Cardinale, ulteriori 1.476 bottiglie Coca Cola) riportanti anche in questo caso etichette con indicazioni in lingua straniera. Nei confronti dei titolari delle tre attività commerciali sinora individuate, identificati per tale F.L. (di anni 32), residente in Monteforte Irpino, per tale D.G. (di anni 48), residente ad Avellino, ed per tale P.A. (di anni 38), residente a Giugliano in Campania, è scattata la segnalazione alle autorità competenti oltre alla contestazione di elevate sanzioni pecunairie .

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