La Fillea CGIL Campania e la Fillea CGIL di Avellino commentano i dati della Cassa edile di Avellino, lanciando l’allarme e richiamando alla responsabilità gli operatori del settore delle costruzioni. “La denuncia della Cassa Edile di Avellino sulla perdita di oltre mille posti di lavoro, 150 imprese depennate dal mercato e la riduzione drastica delle ore lavorate di circa il 20% non è, purtroppo una voce isolata nello scenario generale del settore edile in Campani – osserva Giovanni Sannino, segretario regionale della Fillea Campania – i dati sono in perfetta linea con il trend che coinvolge tutta le regione. Lo abbiamo segnalato in tempi non sospetti fino alla noi – aggiunge Sannino – nel biennio 2009/2010 persi poco meno di 20.000 posti di lavoro (-18,94%), 126 milioni di euro di salario non prodotto con un impoverimento generale dei lavoratori (-20,89%),1701 imprese scomparse dal settore vittime del credito negato e del ritardo dei pagamenti (-10,10%), una riduzione delle ore lavorate pari al 26.43% con una perdita secca nel 2010 di poco meno di 5 milioni di ore. Un aumento vertiginoso, pari al 374%, del ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni. In questo quadro le imprese edili sono diventate sempre più piccole, con un depauperamento delle tante professionalità in esse presenti, completamente incapaci di stare sulla competitività, sulla formazione e sull’innovazione. Un panorama di grande frantumazione, le imprese con un massimo di 3 dipendenti in Campania sono l’85,52% del totale, caratterizzato molto dal ricorso al lavoro nero ed irregolare in genere,della distorsiva pratica del massimo ribasso”. “Il 2012 non si annuncia, purtroppo, migliore – spiega Antonio Famiglietti, segretario provinciale della Fillea CGIL di Avellino – l’unico fiammella di speranza è legata allo sblocco delle opere immediatamente cantierabili legate al programma Europa Più, che ad Avellino porterà 32 milioni di euro, una cifra considerevole, se si tiene conto dello stallo del settore, che apre qualche spiraglio, ma allo stesso tempo richiama a precise responsabilità dell’ente di Piazza del Popolo. Al comune di Avellino – aggiunge Famiglietti – chiediamo di avviare con le organizzazioni di categoria una discussione ed un confronto affinché vengano stabiliti criteri certi per garantire tre principi fondamentali: sicurezza nei cantieri, legalità e impulso all’occupazione locale attraverso protocolli volti a favorire l’utilizzo delle imprese presenti sul territorio. Altro aspetto che riteniamo proficuo per il rilancio del settore è l’accordo per un nuovo corso del piano urbanistico comunale, siglato nelle ultime ore al Comune di Avellino. Già dai primi giorni del nuovo anno – chiede Famiglietti – l’amministrazione comunale diventi protagonista di una condivisione dei progetti legati ai programmi Europa Più e alle opere di edilizia pubblica e privata che derivano dall’attuazione delle misure del Puc. Da parte nostra – conclude Famiglietti – auspicando che anche Filca e Feneal siano dello stesso avviso, c’è la massima disponibilità al confronto e ad individuare le strade per rimettere in moto un settore dell’economia locale che rappresenta il fulcro dell’intero sistema di sviluppo”.