A Rocchetta Sant’Antonio è arrivato uno dei titoli più ambiti d’Italia. Il piccolo borgo arroccato a 630 metri sul livello del mare, la terra di confine che abbraccia le regioni Puglia, Campania e Basilicata, da qualche ora si è aggiudicata la rinomata “Bandiera arancione” del Touring Club Italiano come uno dei borghi più belli d’Italia. A detenere il vessillo che sventola alto nei cieli ora sono solo 189 borghi tra i migliaia spalmati sull’intero territorio nazionale, di cui 3 in Campania e 5 in Puglia. Questa la motivazione: “Rocchetta S. Antonio si distingue per il suo centro storico caratteristico e ricco di attrattori dal quale è possibile ammirare il castello d’Aquino. Immerso in un contesto naturalistico di forte fascino, il borgo si è dotato di un efficiente servizio di segnaletica di informazione in grado di accompagnare il visitatore alla scoperta delle ricchezze del luogo”.
La notizia ha colto di sorpresa gli abitanti del borgo che oggi conta poco più di 2000 anime e il tam tam dei social network come al solito ha fatto da cassa armonica e organo d’informazione tempestivo. Rocchetta Sant’Antonio con le sue innumerevoli chiese, i suoi fontanili, i palazzi medioevali, la Chiesa Matrice dedicata alla Beata Vergine Maria in stile barocco castigato con tele e affreschi di prezioso interesse, l’interno a tre navate a croce latina, 2 manieri uno risalente all’anno mille e uno al 1500, quest’ultimo con una caratteristica torre a mandorla unica in Italia. E poi ancora un campanile dell’800 che scandisce i rintocchi del tempo con un orologio a movimento meccanico e poi le stradine che s’inerpicano nel suggestivo scenario artistico. L’Amministrazione Comunale coglie con entusiasmo la buona nuova e gia si promette di organizzare una sfarzosa giornata per ufficializzare la consegna del riconoscimento, da una prima anticipazione a caldo nelle prossime settimane si tireranno delle linee guida per un programma di eventi di concerto con l’Associazione dei Paesi Bandiera Arancione con sede a Dolceacqua (IM). Un riscatto anche sociale per questo piccolo borgo spesso dimenticato dalle istituzioni. Ora il titolo conquistato deve essere si motivo di vanto per la comunità, ma anche voglia di riproporsi e promuovere attività e servizi per uno sviluppo turistico e un rilancio dell’economia locale troppo spesso eclissata dagli affaristici interessi eolici coi suoi tralicci. Con la Bandiera Arancione si torna a parlare di cultura anche come interesse e patrimonio economico da cui attingere, non dimentichiamo che in questo paese è nata il Premio Strega Maria Teresa Di Lascia e Giovanni Libertazzi, ricercatore storico di grande stima presso l’Università di Salerno e uomo di grandi qualità umane. Insomma la caratura culturale aumenta in questo piccolo borgo di mezzo, l’augurio ai cittadini di Rocchetta, custodi di questi tesori, di un meraviglioso anno 2012 che inizia con ottimi propositi.