La decisione di ridare quattro punti al Benevento ha fatto andare su tutte le furie il Taranto che ha manifestato il proprio malcontento con una nota apparsa sul sito ufficiale: “Più rispetto per Taranto: sosteneteci con una panolada di protesta. Il 5 giugno 2011 da Roma è salpata una nave carica di sogni e speranze per affrontare un primo viaggio che non sapeva dove l’avrebbe portata. Durante questo viaggio la nave si è imbattuta in mille vicissitudini. Immediatamente ha dovuto accelerare la sua tabella di marcia per recuperare il terreno perduto a causa di una falla provocata da un membro di un equipaggio non appartenente ad essa”. Nel corso della sua navigazione, l’Associazione Sportiva Taranto Calcio si è imbattuta in mille avversità. Proseguendo ostinatamente lungo la sua rotta. Perché attraccare in quel porto tanto sognato ripagherebbe questo equipaggio di ogni sacrificio. Compresi quelli affrontati per azioni non imputabili a elementi di questa ciurma. Tra queste difficoltà, quella di cominciare la navigazione con una lunghezza di ritardo. Una scelta sofferta, ma necessaria. Ritenendo illogico doversi difendere per fatti in cui è comprovata la nostra estraneità. Apprendiamo oggi, a poche ora da una difficile e fondamentale tappa del nostro viaggio, che l’imbarcazione che trasportava chi ha aperto una falla (anche) nella nostra nave ha recuperato ulteriori quattro lunghezze. Ciò non è tollerabile. Non a causa di una società rispettabile, quella del Benevento, costretta solo da un principio fondante del codice di navigazione – quello della responsabilità oggettiva – a pagare caro il prezzo di una manovra non regolare. Ma per il paradosso di essere oggi penalizzati di un punto per responsabilità presunta, sanzionati quasi in egual misura a chi paga per responsabilità oggettiva. Abbiamo scoperto, nel corso di questo viaggio, di avere al nostro fianco un alleato unico: il pubblico di Taranto. Capace di sostenere e difendere questa imbarcazione con correttezza e civiltà A questo pubblico chiediamo, ancora, di scendere in campo al nostro fianco”. Con garbo e civiltà. Portando un fazzoletto bianco da sventolare, tutti insieme in occasione di Taranto – Sorrento. In segno di civilissima protesta.