CRONACA GROTTAMINARDA – Due tagli profondi alla gola: fatale quello alla carotide. E’ morta così, sgozzata e dissanguata, Claire Tricia Martin, trentunenne di nazionalità tedesca, madre di Alex un bimbo di un anno. A Carpignano, frazione di Grottaminarda, dove abitava nella villetta presa in fitto qualche anno fa dai genitori del compagno, Diego Mascolo, tutti la chiamavano Patrizia. E’ stata uccisa sotto il portico dell’abitazione che sorge a pochi metri dal celebre santuario mariano intorno alle dieci di stamattina. A scoprire il corpo della giovane, riverso in una pozza di sangue, sono stati i suoceri che hanno dato prontamente l’allarme. Sul posto sono giunti i carabinieri della Compagnia di Ariano Irpino e il medico legale, Oto Macchione, incaricato dalla Procura della Repubblica del Tricolle di eseguire l’ispezione cadaverica esterna. Le indagini del caso sono coordinate dal sostituto Palladino. Accanto al corpo della giovane c’era l’arma del delitto, un grosso coltello di quelli usati nelle macellerie ( la lama lunga venti centimetri). Patrizia si sarebbe difesa, invano. Sotto le unghie della donna il medico avrebbe rinvenuto numerose tracce biologiche utili per risalire all’identità dell’assassino. Il corpo della trentunenne è stato poi trasferito presso l’obitorio dell’ospedale arianese dove sarà eseguita l’autopsia. E’ sconcerto nel piccolo e tranquillo borgo ufitano. Qui tutti conoscevano Patrizia, la straniera, che lavorava fino a qualche tempo fa come cameriera in un noto locale di Melito Irpino, e tutti l’hanno descritta come una ragazza solare, serena e molto religiosa. E molto religiosa è anche la famiglia di Diego, il compagno, partito soltanto ieri per Francoforte dove lavora come chef. I suoceri sono stati a lungo ascoltati dagli investigatori dell’Arma. Si scava nella vita privata e familiare della vittima. Eppure nel paesino la famiglia Mascolo, originaria del napoletano, è nota per la sua unità e religiosità. Sconcerto, dunque, e soprattutto paura. Chi e perchè ha ucciso Patrizia?
