No Tav: la protesta anche alla stazione di Avellino

Dopo il presidio davanti la Prefettura di Avellino in sostegno della lotta No Tav della Val Susa i Giovani Comunisti Irpini si sono recati alla stazione ferroviaria di Avellino per appende uno striscione nei pressi del binario due. “Abbiamo scelto – dicono – la stazione di Avellino perché è l’emblema dell’Italia a due velocità, simbolo anche di uno spreco senza fine che serve solo ad ingrossare le tasche delle lobbie e lascia come sempre i cittadini senza servizi. Mentre in Val Susa si smembra una valle, si perforano le montagne per trasportare le merci (quali ancora non c’è dato sapere) in poco più di un ora e mezza da Torino a Lione in Irpinia la tratta ferroviaria è praticamente inesistente. Hanno ragione gli esponenti No Tav a dire che a poco serve arrivare a Lione in così poco tempo quando poi i treni per i pendolari che dalla Val Susa a Torino, che trasportano le persone in condizioni vergognose, vengono sempre più ridimensionati e troppe volte soppressi. A cosa serve spendere così tanti soldi se da Avellino in treno non possiamo arrivare nemmeno a Rocchetta Sant’Antonio, se non possiamo avere un collegamento decente con gli altri capoluoghi di provincia della nostra Regione. I soldi per la Tav (opera inutile e dannosa smentita anche dagli stessi studi di fattibilità) li trovano, quelli per garantire i servizi minimi di trasporto nel 90% del territorio nazionale no. Abbiamo voluto contestare questa Italia a due velocità. E lo abbiamo fatto perché la lotta della Val Susa è anche la nostra lotta, perché il dolore che abbiamo provato noi quando troppe volte abbiamo visto la nostra Irpinia offesa da discariche, cattedrali nel deserto e opere inservibili è lo stesso dolore del popolo piemontese oggi. Inoltre crediamo che queste tematiche non possono essere derubricate a problema di ordine pubblico con l’uso indiscriminato delle forze di polizia ma a problemi di carattere politico e democratico partendo dal principio di dialogo con tutte le comunità locali. Con loro lottiamo non solo contro qualcosa ma soprattutto a favore del trasporto pubblico, di linee ferroviarie decenti, per uno sviluppo sostenibile e per il rispetto della democrazia e della volontà popolare”.

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