Generazione Futuro, Vincenzo Vitale coordinatore provinciale

POLITICA AVELLINO – Sabato mattina al Samantha della Porta di Avellino si è tenuto il primo congresso provinciale di Generazione Futuro. Sotto gli occhi del dirigente nazionale Dino Carratù si è avuto un ampio dialogo tra i membri del movimento giovanile sulle linee programmatiche da affrontare nel futuro per far fronte alla crisi politica che il nostro paese sta attraversando. Alla fine c’è stata anche la votazione per eleggere il coordinatore provinciale.
L’unica candidatura era quella di Vincenzo Vitale anche perché all’interno del movimento riscuote un ampio consenso. Vice coordinatore sarà Stefano Scarpa che avrà anche il compito di trattare i temi dell’università e che proprio sabato lo stesso ha toccato i punti critici del nostro sistema universitario. Responsabili del territorio saranno Luigi Clemente ed Andrea Rigione, proprio quest’ultimo ha avuto un scambio molto interessante sulle imprese giovanili con il coordinatore della provincia di Salerno Giuseppe Iozzino. Il neo coordinatore provinciale ancora emozionato per la sua elezione ci ha parlato della linea che adotterà Generazione Futuro.
Vitale cosa ha di diverso Generazione Futuro dagli movimenti giovanili?
“Troppo spesso le associazioni giovanili sono costituite e trattate per irretire i giovani dentro logiche organizzative atte a spegnerne le potenzialità, l’innovazione, la voglia di ribellione tipica di chi ai maneggi della politica non è abituato”.
Generazione Futuro fa rima con Futuro e Libertà
“Futuro e Libertà è l’ambiente giusto, dove movimento giovanile e partito godono di un’ ottima sinergia abbandonando quell’idea che ci vede perdenti e subordinati . In Italia,e lo sappiamo bene noi in Irpinia, lo spazio elettorale è un diritto di pochi, sempre gli stessi, un diritto di proprietà territoriale politicamente inteso. Più radicati sono questi presunti diritti ,più forte dovrebbe essere l’eco delle nostre proposte”.
Proposte, che da come si è visto dall’ultimo congresso, ci sono e accendono anche discussioni all’interno del movimento.
“Si infatti non saranno, forse le migliori, ma certamente nuove e genuine , capace di aprire strade a nuovi dialoghi e forza portante per piccoli e grandi cambiamenti sociali. Riappropriamoci del territorio, costruiamo progetti per costruire il futuro”.

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