Lavoro, Uil chiede vigilanza su centri commerciali

Appello della Uil di Avellino e dell’Ufficio Unico Vertenze provinciale alle istituzioni locali della Valle del Calore e alla Conf-Commercio irpina ad avviare un’azione di monitoraggio sul centro commerciale “Il Carro” di Mirabella Eclano e su tutte le strutture simili, sparse in provincia, in molti casi, preda di aziende partenopee, dal comportamento poco cristallino.
L’Ufficio Unico Vertenze della Uil, affidato ad Enzo Flammia, infatti, nelle ultime settimane si è in più di un’occasione imbattuto in vertenze che riguardano lavoratori in forza a società ospitate nei box del centro commerciale eclanese. “Al momento, – afferma Flammia – già nove lavoratori sono stati costretti a rivolgersi al sindacato, essendo restati senza occupazione e non avendo ricevuto alcuna delle spettanze previste per legge. In tutti i casi segnalati, infatti, le società (tre quelle coinvolte) hanno chiuso i battenti senza versare né il Tfr, né le ultime mensilità spettanti ai lavoratori e al momento si registra una difficoltà oggettiva a rintracciarne titolari e sedi (legalmente presenti a Napoli, ma con indirizzi sconosciuti).
In un altro caso ben cinque lavoratrici sono state prima cedute ad una seconda società e da ben quattro mesi non ricevono alcuna retribuzione. Costrette alle dimissioni per giustificato motivo oggettivo, hanno esse stesse fornito denuncia all’ispettorato del lavoro, al fine di ottenere l’indennità di disoccupazione. Il sindacato e le lavoratrici hanno fatto richiesta di diffida accertativa all’ispettorato del provinciale del lavoro. Passaggi obbligati che stanno seguendo l’iter previsto. Ma è evidente, a questo punto, che si tratta di un malcostume diffuso all’interno del Centro Commerciale, probabilmente frutto di un mancato controllo all’origine.
La Uil, consapevole del forte momento di crisi – ha sottolineato Enzo Flammia – che le aziende vivono, non intende colpevolizzare nessun investitore, ma è chiaro che molte delle società segnalate speculano sugli sgravi fiscali, “assumendo” categorie di lavoratori e lavoratrici agevolati e guadagnando due volte, senza alcuna ricaduta per il territorio. Allora, ben vengano le aziende partenopee, in Irpinia, ma a patto che oltre ai buoni propositi, mettano in campo anche comportamenti corretti e che ci sia maggiore vigilanza da parte di chi concede gli spazi, per tutelare i lavoratori e lo stesso buon nome dei nostri centri commerciali. Il sindacato è disponibile a qualsiasi confronto, così come sta accadendo per il Mercatone 1, dove proprio ieri sera si è tenuta un’assemblea dei lavoratori, alla presenza anche del responsabile della UilTucs, per chiarire la possibilità di adottare contratti di solidarietà pur di scongiurare i licenziamenti. Un segno a confermare tutta la nostra apertura pur di non danneggiare i lavoratori e le loro famiglie”.
Il sindacato – ha spiegato il segretario provinciale della Uil di Avellino – attraverso l’attività messa in campo da Enzo Flammia e dall’Ufficio vertenze, continuerà a fare la sua parte, attraverso gli strumenti che la legge consente, cercando di tutelare nel miglior modo possibile i lavoratori. Ma, vista la situazione, facciamo appello alle istituzioni locali e alla Confcommercio affinché venga convocato un tavolo di confronto tra le parti e si possa avviare un monitoraggio che serva da azione di contrasto contro chi intende speculare nella nostra provincia. La Uil è disponibile, fin da ora, a fornire tutte le informazioni acquisite e a fare la sua parte fino in fondo, per il bene dei lavoratori e delle lavoratrici troppo spesso sfruttati e abbandonati a loro stessi”.

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