Taranto, si dimette il vice presidente D’Addario

Alla vigilia del delicato derby contro il Foggia arrivano improvvise le dimissioni del vice presidente del Taranto Valerio D’Addario: “E’ stato il presidente a chiedermi di dimettermi – dichiara l’ormai ex numero due di Via Martellotta – per seguire le altre aziende di famiglia. Molti impegni adesso mi chiamano altrove”.
D’Addario jr. è scuro in volto, il tono della voce è basso, la delusione è palpabile. Giusto il tempo di qualche precisazione e si consuma l’avventura di Valerio nel Taranto: “Voglio innanzitutto dissociarmi da tutto quanto detto dal signor Criscitello di Sport Italia durante il posticipo contro il Benevento, il quale mi ha apostrofato come delinquente per una battuta fatta a fin di bene. Tutta la squadra ha manifestato in mia difesa. Inviterò per un caffè il signor Criscitello per spiegargli chi sono i veri delinquenti”.
Valerio D’Addario sembra voglia togliersi qualche sassolino, anche nei confronti delle voci circolate sul suo conto: “A me non va di essere sbeffeggiato e insultato. Ho fatto tanto per questi colori: non voglio prendere meriti che non sono i miei ma voglio soltanto dire che venni preso in giro quando arrivò Dionigi, così come quando come consulente di mercato chiamammo Valentino Angeloni. Anzi, ne approfitto per fare i migliori auguri ad Angeloni per il nuovo incarico all’Inter di Moratti”.
La pressione subita dal vice presidente sembra l’abbia vinta sull’entusiasmo e la buona volontà; le parole usate da Valerio sono davvero quelle di uno sfogo amaro: “Sono scarico mentalmente per andare avanti. Me ne hanno dette di tutti i colori, anche che sono tossicodipendente. Quando ho assunto l’incarico di vice presidente mi aspettavo la gioia e la passione del calcio invece ho visto tante cose che non mi aspettavo. Non credo di aver fatto qualcosa di male tanto da meritarmi tutte le cattiverie che mi sono state dette. Ho lavorato per tre anni senza sosta, ho dato tutto me stesso alla squadra. Mi auguro che qualcosa cambi in questa città: ho visto la gente godere per le difficoltà del presidente, per gli affanni che viviamo per rispettare gli impegni della società, dimenticandosi di colpo tutto ciò che di buono si è fatto finora”.
La porta della società però non è chiusa del tutto: “Queste dimissioni non mi allontanano dalla squadra, resto vicino a loro per qualsiasi evenienza. Seguirò comunque la squadra dalla panchina, a cominciare da Pisa. Per me è stata una grande soddisfazione guidare il Taranto e mi auguro di tornare quando sarò pronto mentalmente a ricominciare questo percorso molto stressante. Non rinnego nessuna mia scelta e voglio ringraziare mister Dionigi, che mi è stato accanto non solo dal punto di vista lavorativo ma anche e soprattutto umano”. (www.tuttolegapro.com)

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