Sanità, soldi dei tagli ad Asl in rosso: la denuncia di Gallicchio

«Il direttore generale dell’Asl Av1 Sergio Florio chiude il bilancio di esercizio 2011 con un utile di 20milioni di euro. In questa cifra di sicuro sarà compreso qualche ricavo a seguito dello smantellamento dell’ospedale di Bisaccia. Ma la novità, diffusa in ambienti sanitari, che dovrebbe far indignare in particolare i consiglieri regionali, risiede in una legge regionale, la numero 32 del 1994. Questa legge, pare prevedere, che le risorse risparmiate devono, per la quasi totalità, essere assegnate alle Aziende Sanitarie Locali con i conti in rosso e solo il 5 per cento può essere riassegnato a quelle Aziende Sanitarie Locali che hanno prodotto il risparmio, in questo caso l’Asl di Avellino di Sergio Florio».
Questa la denuncia e lo sdegno di Pasquale Gallicchio, dirigente provinciale del Partito democratico che a nome di tutto il Circolo di Bisaccia fa notare alcune anomalie dopo la presentazione dei dati contabili da parte dei manager alla Regione Campania. L’esponente democratico e il gruppo dirigente locale non ci stanno a questa ennesima ingiustizia consumata sulle spalle degli irpini.
«Se fosse vera questa notizia, ancora una volta – afferma Gallicchio – appare chiaro che i risparmi ottenuti dai tagli operati a spese del diritto alla salute degli irpini, in particolare delle piccole comunità, vengono inghiottiti dalle voragini delle Aziende Sanitarie Locali soprattutto napoletane e casertane. Di fronte a quanto sta accadendo ci dovrebbe essere una reazione forte, proprio per correggere questa ingiustizia. Non è possibile continuare a tollerare che i sacrifici delle nostre comunità possano diventare la cassa a cui attingere da parte di Aziende Sanitarie Locali per niente virtuose. Gli irpini sono diventati i pagatori di una sanità senza fondo spesso targata Napoli e Caserta».
Uscire da una tale situazione significherà mettere in campo azioni concrete.
«Non c’è molto da inventare. C’è l’urgenza di modificare al più presto la legge regionale in questione, ossia la 32 del 1994. Un compito che spetta al Consiglio regionale. Quindi, l’appello è diretto soprattutto agli esponenti dell’opposizione, in particolare del Partito democratico. Occorre subito un’azione di tutela, soprattutto nei confronti dei nostri cittadini che più maggiormente stanno soffrendo per i tagli operati. Bisogna fare presto, perché oltre ad essere un principio di equità è soprattutto un segnale di civiltà che l’Irpinia attende. Del resto, nulla ci si può attendere dalla Giunta regionale. Non mi aspetto iniziative, oppure prese di posizione anche perché sono occupati con una guerra interna tra Pdl, Udc e lo stesso presidente Caldoro sulle nomine di alcuni direttori amministrativi e sanitari delle Aziende Sanitarie Locali della Regione Campania. A Palazzo S.Lucia, sede del governo regionale, si parla addirittura di un riequilibrio tra i Socialisti di Caldoro e il Pdl. E’ evidente che il tempo si preferisce trascorrerlo con il bilancino politico in mano. E’ l’ennesima dimostrazione che l’attenzione della maggioranza regionale è tutta concentrata su cose che nulla hanno a che fare con le necessità degli irpini e più in generale dei campani».

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