Turismo in Irpinia, De Mita: “Lavoriamo ad un nuovo patto”

Il turismo in Irpinia al centro di un nuovo patto istituzionale: la proposta arriva dal vicepresidente della Giunta Regionale Giuseppe De Mita, nel corso del convegno “Turismo in Irpinia, una proposta per costruire reti di eccellenza”.
Ad ospitare la tavola rotonda è stata, questa mattina, la Fiera di Venticano che, dopo quello dedicato a Irisbus e Fma, ha organizzato un secondo confronto, dimostrando così un nuovo volto, non solo economico e commerciale, ma anche di riflessione sui temi di attualità.
Il convegno, moderato dal responsabile de Il Mattino di Avellino Generoso Picone, ha toccato tutti gli aspetti del settore, dalla ricchezza delle risorse, fino alla mancanza di strutture ricettive all’altezza. Dopo i saluti del sindaco Luigi De Nisco e del presidente della Pro Loco Luigi Villani, spazio agli interventi. Il primo è di Vanni Chieffo, presidente del Gal Irpinia, che sottolinea come manchi una cabina di regia per il turismo. “Il concetto – spiega Chieffo – di turismo è cambiato: non è più lo sci al Laceno o la produzione di vino. C’è tanto in Irpinia, dai castelli, ai borghi fino alle risorse offerte dai tratti fluviali. Purtroppo spesso quanto investito, per esempio penso alla ristrutturazione dei castelli, non ha avuto una risposta giusta in termini di turismo. C’è eccesivo protagonismo ed in giro vedo troppi capi tribù che vogliono mettersi medagline sul petto. Serve invece una cabina di regia, un coordinamento di tutte le azioni presenti sul territorio. Questo è il mio appello al vicepresidente De Mita”.
Luca Beatrice, presidente Gal Partenio, è sulla stessa lunghezza d’onda. “Prima di qualsiasi discorso è necessario attrezzare il territorio irpino: pensate che nella zona di mia competenza ci sono solo 5000 coperti per la ristorazione e 300 posti letto. Come possiamo in questa condizione lanciare una grande iniziativa che risolva tutti i problemi? Serve un rilancio complessivo dell’economia locale, non solo del turismo ma anche degli altri settori come l’artigianato o l’industrializzazione. Altro discorso è legato ai privati che devono essere parte trainante del processo, perché il pubblico non puo’ di certo sostituirsi a loro. Non dobbiamo chiuderci, ed in questo sono d’accordo con Chieffo, ma appunto incentivare lo sviluppo imprenditoriale con scelte di grande serietà, abbandonando anche le separazioni di natura politica”.
Mario Marino, presidente della Comunità Montana Terminio Cervialto, ribadisce il ruolo delle Comunità Montane. “Enti di valorizzazione del territorio che possono essere volano di sviluppo. E’ inutile che cerchiamo di competere con le bellezze della regione, come Capri e Napoli. E’ una battaglia persa in partenza, l’Irpinia invece deve inserirsi in un discorso complessivo, essere la tappa di un percorso turistico più ampio”.
Anna Savarese, presidente del Parco regionale dei Monti Picentini non si nasconde. “Sarebbe necessario raccordare tutti gli enti, come il mio, che spesso non hanno legami reali con il turismo. Se i trasporti non funzionano nelle aree montane, le politiche urbanistiche guardano allo sviluppo della costa, l’agricoltura stenta, è inutile parlare poi di turismo. Il mio ente, per esempio, da tempo non ha le risorse necessarie per funzionare e il suo ruolo rischia di diventare del tutto inutile. Sarebbe meglio allora eliminarlo e rafforzare quelli che esistono da più tempo. Anche da parte della Regione Campania non vedo una visione comune di intenti da parte dei vari assessorati, e dunque se manca questa è inutile parlare di rete per potenziare lo sviluppo ed il turismo”.
Sabino Aquino, presidente del Parco regionale del Partenio concorda con la Savarese e precisa un concetto. “In Irpinia tutti vogliono fare turismo, ma non tutti hanno le potenzialità giuste e le risorse per farlo. Per questo credo sia giusto stabilire i criteri da seguire, e puntare sulle aree protette come quelle dei monti Picentini e del Parco Partenio”. Altro nodo da sciogliere è quello del mettere a sistema le risorse che si hanno per far volare davvero il turismo.
“In Irpinia – sottolinea l’assessore provinciale al turismo Raffaele Lanni – non dobbiamo inventarci nulla. Ci sono le ricchezze paesaggistiche, c’è l’ottima gastronomia, ci sono i borghi, i castelli, il turismo di montagna e quello religioso. E’ necessario però mettere a sistema le risorse, sfruttarle al meglio, organizzare una politica di comunicazione più incisiva e chiara. Come Provincia sono comunque tante le cose che stiamo realizzando: dal protocollo di intesa firmato con gli enti, fino alle manifestazioni come quella che vedrà coinvolti 170 maestri di sci, in arrivo in Irpinia nelle prossime settimane. Per non parlare persino delle scuole che saranno al centro di una serie di brochure informative. Ma la mia proposta è questa: lancio un appello al vicepresidente De Mita per firmare a breve, un patto per il turismo insieme alla Regione. Come Provincia faremo da cabina di regia per questo nuovo progetto che vedrà coinvolti enti e privati”.
Il vicepresidente Giuseppe De Mita sottoscrive e rilancia: “La prima questione da affrontare è il cambiamento che stiamo vivendo: se non lo comprendiamo, non ci attrezziamo, non cambiamo i vecchi comportamenti acquisiti e ritenuti sempre validi, non ne usciremo mai. La strada giusta invece è quella di uscire dalla abitudine al lamento, cambiando il modo di agire. Riguardo al turismo religioso, per esempio, non siamo mai riusciti a capire quanti sono i visitatori mordi e fuggi che arrivano nella nostra Provincia, non riuscendo così ad offrire loro una offerta turistica vantaggiosa. Perché l’altro nodo è proprio quello dei servizi : non basta fare come gli albergatori napoletani che hanno abbassati i costi, bisogna invece variegare le possibilità, offrendo servizi capaci di rispondere a qualsiasi richiesta venga posta. Intorno a questo tavolo – continua De Mita – oggi ci sono tutti gli attori più importanti del turismo in Irpinia: dalle istituzioni che hanno a riferimento le due aree parco, nei quali ci sono anche i poli religiosi di San Gerardo e di Montevergine, ai Gal. In Irpinia davvero c’è tutto: dalle produzioni dop, ai borghi di un certo fregio artistico, ai castelli, alle tradizioni locali uniche. Ed allora per valorizzare ogni cosa al meglio non serve proporre un patto generico per il turismo, ma ad una azione puntuale e precisa, che dia risposte concrete”. Da qui la proposta. “Proviamo a siglare un patto per il turismo – conclude De Mita – che prevede l’integrazione delle risorse esistenti, smettiamola con la lamentazione nei confronti del passato, ma ripensiamo delle condizioni presenti. Insieme alla Regione,il ruolo importante sarà quello della Provincia, che dovrà fare da collante, tra gli enti Parco, i Gal, le comunità montane e tutte le associazioni presenti sul territorio,oltre che le pro loco. Solo superando i nostri limiti e senza lamenti, potremo davvero rilanciare l’Irpinia attraverso le sue splendide ricchezze”.
Intanto domani sarà l’ultimo giorno per la Fiera di Venticano, che ha superato 50 mila visitatori con i suoi 300 espositori arrivati da ogni parte d’Italia.

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