Stato dei fiumi irpini, Gambacorta accusa i comuni

L’EMERGENZA – Un anno fa scoppiò l’emergenza e-coli e salmonellosi nel fiume Calore, il maggiore corso d’acqua irpino. Un anno dopo poco o nulla è stato fatto per bonificare l’alveo fluviale. In un convegno che si è tenuto nel teatro comunale di Mirabella Eclano, organizzato dalla Fipsas provinciale presieduta da Milanino Indresano, è stato rimarcato ancora una volta lo scarso impegno dei comuni rivieraschi ad avviare una seria e mirata bonifica a partire dagli impianti di depurazione. L’assessore provinciale all’ambiente, Domenico Gambacorta, è stato netto e chiaro. “La Provincia sta facendo la sua parte ma non basta. Occorre- ha dichiarato Gambacorta- una sinergia con i comuni attraversati dal fiume per avviare un progetto di depurazione che è stato nel frattempo finanziato”. Collaborazione appunto ma soprattutto sensibilizzazione verso il fiume e verso l’ambiente. E’ su questo aspetto che si sono soffermati gli esponenti del comitato di tutela del Calore coordinati da Olga Addimanda da mesi impegnati a raccogliere firme in giro per i paesi irpini e sanniti per bonificare una volta per tutte il fiume, fonte di vita e di reddito per molte famiglie del comprensorio.

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