Crisi sempre più forte: ad aprile boom di cassa integrazione

Cassa integrazione: boom in Irpinia ad aprile. Sono 38 le province che hanno registrato un aumento delle richieste rispetto a marzo, con l’incremento maggiore a Pisa. In provincia di Avellino si è registrato un incremento pari al 245,6%. La cassa integrazione ordinaria è aumentata del 47,3%, quella straordinaria del 388%, mentre quella in deroga è diminuita del 35,3%. Le ore richieste sono passate dalle 321.682 di marzo al 1.111.788. In provincia di Avellino il settore più colpito resta quello dell’industria. A marzo le ore richieste, infatti, sono state 269.648, mentre ad aprile sono salite a 1.038.482. Al secondo posto l’edilizia che è passata dalle 47.454 alle 73.130 ore richieste. “Il dato generale delle ore autorizzate di cassa integrazione dei primi 4 mesi del 2012 – ha dichiarato il segretario generale Franco De Feo – ci consegna una fotografia sostanzialmente simile al 2011. I dati non ci confortano né a livello regionale, né a livello provinciale. Il dato campano continua a segnare un più 8%, con una particolarità: l’incidenza maggiore riguarda la Cig in deroga. Per l’Irpina l’aumento è disastroso. Parliamo di un più 250%, al cui dato si aggiunge quello della cassa integrazione straordinaria (che arriva quasi al 400%), segnale inquietante. La forte richiesta di cig straordinaria ci deve far riflettere sullo stato comatoso del settore produttivo irpino. E a soffrire di più sono ancora una volta industria ed edilizia, motori dell’economia. Un quadro nero, in linea con quello del 2011, ma con una differenza, però, rilevante: al numero dei lavoratori mensilmente a rischio di “cassa integrazione” si devono aggiungere gli oltre 200.000 posti di lavoro complessivamente persi nel Paese. A questo dato non può contrapporsi una politica economica che “non vede” nella crescita la vera ricetta da mettere in campo. Come non basta il Fondo Sociale che ha raschiato il barile dei fondi europei non spesi dalle Regioni per fare iniziative in settori che non produrranno risposte positive per l’occupazione. E le istituzioni e la politica locale, confermando quanto emerso ieri dal tavolo provinciale per il patto, devono spingere sull’acceleratore. Bisogna rimettere al centro il tema dell’occupazione, al fianco delle infrastrutture strategiche per lo sviluppo, necessarie alla ripresa dell’economia provinciale”.

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