Decreto esodati, Uil: “Tanti vincoli escludono molti lavoratori”

AVELLINO – “Il Decreto Interministeriale – previsto dall’articolo 24, comma 15, come modificato dall’articolo 6, comma 2-ter e comma 2-septies, lettera b) della Legge n. 14/2012 -firmato dal Ministro del Lavoro e dal Ministro dell’Economia lo scorso 1° giugno 2012 interviene a restringere ulteriormente la platea dei lavoratori potenzialmente salvaguardati dall’innalzamento dell’età pensionabile operato con la Legge n. 214/2011”. E’ quanto sostiene attraverso una nota la segreteria provinciale della Uil.
“Si tratta di un provvedimento iniquo che per alcuni aspetti va oltre le prerogative proprie di un decreto ministeriale arrivando sostanzialmente ad emendare una Legge dello Stato, come nel caso più eclatante dei contributori volontari per i quali vengono inseriti criteri di individuazione dei beneficiari non previsti dalla normativa primaria (versamento di almeno un contributo volontario, non aver ripreso il lavoro e maturazione del requisito pensionistico entro 24 mesi dall’entrata in vigore del D.L. n. 201/2011). Per quanto riguarda i lavoratori in mobilità, sia ordinaria che lunga, il Decreto Interministeriale prevede che l’esenzione si applichi solo in presenza di cessazione del rapporto di lavoro alla data del 4 dicembre 2011 e con maturazione del requisito pensionistico – con le vecchie regole – entro il periodo di fruizione della mobilità.
Come UIL chiediamo invece che siano salvaguardati tutti i lavoratori interessati da accordi di mobilità stipulati entro il 31 dicembre 2011 ed a prescindere dall’effettivo collocamento in mobilità entro tale data. A nostro avviso devono, inoltre, essere ricompresi anche quei lavoratori che al 31 dicembre 2011 avevano in corso un periodo di CIGS al quale, solo successivamente, viene agganciato il periodo di fruizione della mobilità.
Per i lavoratori interessati da accordi di esodo – infine – il decreto Interministeriale opera in maniera restrittiva prevedendo che detti lavoratori non debbano mai aver ripreso in qualsiasi modo l’attività lavorativa. Condizione questa mai prevista dalla normativa e che, di fatto, rischia di incentivare il ricorso al lavoro nero. Anche per queste tipologie chiediamo come UIL che venga considerata ai fini della salvaguardia la sola firma dell’accordo di esodo entro il 31 dicembre 2011 e non l’effettiva cessazione del rapporto di lavoro che – in molti casi – è stata prevista successivamente a tale data. Sostanzialmente l’unico scopo del Decreto Interministeriale è quello di contenere la platea dei lavoratori interessati entro le 65.000 unità originariamente previste e sulla base delle quali sono state stanziate le risorse di copertura.
Per la UIL questo Decreto risponde quindi solo ad alcune limitate esigenze ed è pertanto necessario arrivare in tempi brevi ad un provvedimento che salvaguardi tutte le fattispecie interessate, evitando che possano trovarsi – anche per lunghi periodi – senza alcun reddito e senza pensione.
Bisogna risolvere questi problemi anche per riaffermare la validità degli accordi che i cittadini sottoscrivono con le Istituzioni dello Stato. Evitando di incrinare il patto di fiducia tra cittadini e Stato cambiando le regole a partita conclusa. E’ questo un punto dirimente non solo per il buon funzionamento dei sistemi previdenziali che hanno bisogno di certezze normative, ma anche per riaffermare i diritti di cittadinanza dei lavoratori. Bisogna continuare, come sta facendo la UIL Nazionale, ad aprire spazi di interlocuzione con i gruppi parlamentari ed in particolare con la Commissione Lavoro della Camera per affrontare le ingiustizie e le criticità da noi rilevate.
In provincia di Avellino stiamo monitorando i possibili beneficiari del provvedimento, resteranno fuori i lavoratori della IRISBUS che sono in CIGS, nemmeno a parlarne per i lavoratori della ex ISOCHIMICA (illusi dalla facili promesse di Centrella della UGL) e tutti i lavoratori interessati da provvedimenti di Cassa Integrazione e non di mobilità alla data del 4.12.2011. Anche per tutte queste criticità dobbiamo attivare una grande mobilitazione partecipando in massa alla manifestazione nazionale CGIL-CISL-UIL del 16 giugno per dare continuità alla manifestazione specifica per gli ESODATI tenuta a Roma il 13 aprile scorso”.

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