Lavoro, il PdCI Valle Caudina organizza incontro dibattito

In occasione della presentazione del libro “diario di una lotta” dei lavoratori Irisbus di Valle Ufita, il Partito dei Comunisti Italiani, sezione Antonio Gramsci Valle Caudina, organizza l’incontro dibattito sul tema: la centralità del lavoro in Irpinia e nel Mezzogiorno. “La drammaticità dell’attuale fase mette in luce la centralità del conflitto capitale-lavoro che, con l’attuale Governo e la maggioranza che lo sostiene, colpisce sistematicamente le fasce sociali meno abbienti, generando disoccupazione, precarietà e povertà. A rimetterci, in questa fase storica, è l’intero Paese e dal sud Italia deve ripartire la crescita italiana.
In Irpinia, negli anni ’70, la FIAT promise modernità e industrializzazione. Dopo neanche un ciclo generazionale chiude i battenti. Sono circa 2.000 i lavoratori dell’indotto cassaintegrati, esodati, mobilitati…che hanno perso la dignità del posto di lavoro, la dignità di una vita fatta di lavoro e sudore della fronte. La più importante industria italiana avrà preso, come riferimento, il film di Woody Allen “prendi i soldi e scappa”, dato che, nonostante sia un’azienda privata, ha sempre chiesto aiuto allo Stato che, senza battere ciglio, ha rimpinguato le casse dell’azienda e la pancia della più inetta borghesia italiana.
Inoltre la FIAT gli autobus continua a produrli, ma in altri Paesi, perché conviene…o perché ha capito che non ci sono più le “vacche grasse” di una volta, quando lo Stato ha elargito milioni su milioni, per evitare che la FIAT chiudesse gli stabilimenti. Oltre il danno, quindi, anche la beffa. Oggi la situazione è che l’Italia deve rinnovare il parco autobus, perché quello attuale è vecchio e inquinante. Nonostante ciò produciamo all’estero un bene che serve al mercato interno. Un paradosso italiano, ma che fa parte di un sistema paradossale: quello capitalista.
La Irisbus, e le altre aziende dell’indotto FIAT, non sono le uniche realtà a soffrire la crisi: in Irpinia hanno chiuso oltre 80 imprese e centinaia di punti commerciali (conseguenza quasi naturale. Se non c’è lavoro è una intera catena a spezzarsi). In Valle Caudina è il polo tessile di Airola (Tessival e Benfil) ad aver creato i maggiori disagi, mandando in cassa integrazione (che scadrà a breve, come per altre aziende) circa 400 lavoratori.
Per capire le dimensioni dell’emergenza Irpinia, basta dare uno sguardo ai dati sulla disoccupazione: in Campania siamo al 15% circa e l’Irpinia si mantiene poco al di sotto. La disoccupazione giovanile ha sfondato il 50%. Lavoro e disoccupazione non sono più segnali allarmanti della crisi, ma emergenze sociali a cui lo Stato deve far fronte. La centralità del lavoro, non solo in Irpinia e nel Mezzogiorno, deve essere garantita dallo Stato che deve ritornare protagonista dell’andamento economico (quello reale, non finanziario) della Nazione, investendo nei settori strategici. In sostanza: se c’è bisogno di Nazionalizzare la FIAT (ed altri settori strategici) è necessario un Governo all’altezza di un cambiamento così rivoluzionario. Il lavoro deve essere inteso come un bene collettivo, ponendo l’attenzione sull’uomo e non sui profitti, oggi modello dominante. Anche perché lo Stato ha sempre asservito ai privati, soprattutto le aziende di un certo peso, come la FIAT, concedendo qualsiasi richiesta, soprattutto economica. La storia recente ci mostra quindi uno Stato inefficiente che ha creato inutilmente debito pubblico, favorendo profitto privato e classista.
Ma i lavoratori che vivono, e soffrono, in prima linea la crisi cercano atti concreti, che non siano ipocriti gesti di assistenzialismo: vogliono lavorare, così come garantito dall’articolo 1 della Costituzione Italiana. La realtà di oggi ci dice che è difficile trovare privati disposti ad investire nell’immediato, in Italia, in determinati settori produttivi. La svolta deve partire dallo Stato, quindi dal Governo. Non certo questo o una qualsiasi maggioranza che oggi, senza battere ciglio, ha permesso lo smantellamento dello stato sociale! Così come dopo la caduta della dittatura fascista, citando Gramsci: “Voi condurrete l’Italia alla rovina ed a noi comunisti toccherà di salvarla””.
L’incontro-dibattito si svolgerà presso l’ex sala Unicef in Corso Vittorio Emanuele a San Martino Valle Caudina, dalle ore 17. A presiedere il dibattito sarà il Segretario provinciale del PdCI, Giovanni Sarubbi; modera Mario Ferdinandi (Segretario PdCI Valle Caudina) ed introduce Luca Servodio (Direzione Nazionale PdCI). Interverranno: Davide Iannuzzo (Operaio Irisbus – Resistenza Operaia); Giuseppe Morsa (Operaio FMA, FIOM); Aniello Vece (Segretario provinciale FLAI CGIL); i Sindaci dei Comuni di Cervinara, San Martino Valle Caudina, Rotondi e Roccabascerana; le conclusioni saranno affidate a Michelangelo Tripodi (Segreteria nazionale del PdCI).

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