Provincia, niente accordo con le Rsu per il contratto integrativo

AVELLINO – La Funzione Pubblica della Cgil chiarisce le motivazioni che hanno portato alla non sottoscrizione dell’accordo per il rinnovo del contratto integrativo all’ente provincia, dopo l’assemblea che si è tenuta venerdì scorso, indetta dalle Rsu che non hanno sottoscritto l’accordo. “Alla base della decisone, assunta da due lavoratori della Rsu, di cui uno non iscritto alla CGIL – dice il segretario provinciale della FP Cgil di Avellino, Marco D’Acunto – vi è lo sbilanciamento dello stesso verso l’alto, con sistemi di premialità ed incentivi per le figure e le posizioni retributive più alte.
La FP Cgil, in via preliminare, esprime gratitudine ed apprezzamento per il coraggio dei due rappresentanti sindacali unitari, che hanno denunciato le storture dell’accordo, rifiutando pubblicamente a firmare un contratto che sembra preconfezionato dalla parte pubblica e da una parte delle organizzazioni sindacali, seguendo criteri diversi dal riconoscimento effettivo delle capacità e della produttività. Entrando nel merito – continua D’Acunto – l’integrativo dell’Ente Provincia è strutturato in maniera tale da favorire le posizioni organizzative, che sono ben 60 su 300 dipendenti, un numero esagerato rispetto all’intera pianta organica.
Il sistema di premialità che la Provincia ha interamente inventato determina ingiustificate disparità tra lavoratori che svolgono le stesse funzioni, determinando un salario lordo di 30 mila euro annui, compresi i salari accessori, per alcuni e di 55 mila euro annui lordi per le stesse identiche funzioni, senza alcun sistema di verifica effettiva della produttività. Contro questo contratto, la Fp Cgil ha inteso non siglare l’accordo, manifestando il pieno sostegno alle Rsu”

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