Strage Solofra, Rifondazione: stiamo vicini alla superstiste

“La parola sgomento non è sufficiente a rendere l’idea di quel che ho provato dopo aver appreso della tragedia avvenuta a Solofra, ma la ragione del mio intervento vuole essere un’altra. A nulla servono le dichiarazioni di solidarietà in questo momento, le parole di cordoglio sono del tutto vane, il mio unico pensiero va ora alla piccola scampata all’eccidio familiare. Cosa ne sarà di lei ora che è rimasta da sola in un paese straniero?”. Lo dice in una nota Amalia Hilda Tobar Barrionuevo, responsabile Dipartimento Migranti di Rifondazione comunista. “Non conoscevo la famiglia – aggiunge – e perciò non so quale fosse la loro posizione di fronte alla legge, la sola cosa che posso augurarmi è che le autorità competenti usino umanità e compassione nell’applicazione delle leggi in materia di migrazione. Parliamo di una minorenne che è sopravvissuta ad uno shock dal quale non sarà di certo facile riprendersi, è per questa ragione che faccio appello all’Amministrazione Comunale di Solofra e agli organi extraterritoriali affinché venga applicata “La direttiva sui minori stranieri non accompagnati richiedenti asilo” al fine di tutelare gli interessi della stessa. Posso solo immaginare le sue condizioni psichiche in questo momento e, considerato il paese di origine, non credo che lì troverebbe lo stesso sostegno a cui può accedere restando in Italia; chi avrà il compito di decidere del suo futuro dovrà tenere conto dello sradicamento in caso di rimpatrio e dell’eventuale assenza di familiari nel territorio nazionale in caso di permanenza nei confini italiani, ma la scelta dovrà essere garantita a lei. Ripeto, provo un’enorme tristezza per quanto accaduto e non posso far a meno di sentirmi colpevole perché, nonostante io abbia collaborato con la comunità indiana locale in passato, non avevo parlato con nessuno di loro nemmeno una volta, erano soli e nella solitudine ha preso piede la follia. E’ presto per parlare delle ragioni del gesto, ma quali che esse siano, nessuno di noi, cittadini italiani, stranieri e amministratori può esimersi dalla colpa di esserne stato in parte la causa; con fin troppa frequenza accadono di questi episodi, e ogni volta le indagini rivelano problemi esistenti che le famiglie si ritrovavano a dover affrontare da sole. Questo non deve succedere più”.

SPOT