Carceri, la nota del Sappe sulla sorveglianza dinamica

Il Sappe interviene in merito alla sorveglianza dinamica. Ecco la nota giuntaci in redazione: “Negli ultimi tempi abbiamo visto versare fiumi di inchiostro, abbiamo avuto modo di ascoltare tanti bei discorsi e ne ascolteremo ancora, tanti buoni propositi in merito alla nuova e moderna terminologia che indica un nuovo circuito di custodia penitenziaria, parliamo della “sorveglianza dinamica” frutto di una recente circolare del Capo del D.A.P. In merito, anche noi vogliamo dire la nostra partecipando al dibattito. L’apertura dei primi padiglioni come quello di Avellino poiché muniti di dispositivi di video sorveglianza e di sistemi elettronici per l’apertura e chiusura delle celle, rendono possibile la cosiddetta “sorveglianza dinamica”. L’Amministrazione penitenziaria, come un incallito giocatore, punta le proprie ultime fiches, su questa” sorveglianza dinamica” pensando di risolvere così le disastrose condizioni del sistema penitenziario italiano già al collasso e prossimo al tracollo definitivo per le ragioni ben note a tutti. Il Capo del Dap Presidente TAMBURINO, si è impegnato in prima persona in un tour sul territorio nazionale, per convincere gli operatori del settore, che però restano scettici, circa la bontà del progetto e poter dare le giuste garanzie di ciò alla autorità politica che lo ha prescelto per attuare questa missione speciale. Il Capo del DAP e il Ministro SEVERINO possibile che non si rendano conto ancora che i detenuti prescelti e sottoposti alla sorveglianza dinamica potrebbero tranquillamente essere avviati all’esecuzione penale esterna e che tra breve potrebbero essere scarcerati fruendo dei benefici previsti dalla legge a seguito della buona condotta intramuraria e che così facendo potrebbero decongestionare l’attuale circuito penitenziario rendendo disponibili nuovi spazi. La sorveglianza dinamica consente che i detenuti vengano aperti la mattina e chiusi la sera, “nulla questio” ma, poiché non abbiamo in custodia dei polli ma esseri umani, i problemi restano tutti senza soluzione di sorta. Infatti uno dei problemi maggiori è quello che anche i detenuti sottoposti a questo nuovo regime custodiale continuano a vivere o meglio a “vegetare” nell’ozio più completo senza alcuna attività che li possa realmente responsabilizzare e farli sentire utili. I detenuti non lavorano, non produco, non provvedono al loro mantenimento, non studiano, non riescono ad entrare con consapevolezza nel contesto che li circonda ed a volte neanche con loro stessi, riescono solo ad associarsi tra di loro seguendo le regole imposte dai codici, non scritti, della malavita organizzata che li attende sul territorio per le proprie commesse dopo aver finanziato la loro detenzione provvedendo a garantire i fondi sui conti correnti nel carcere. Ulteriore aspetto negativo negli istituti, ove è decollata la sorveglianza dinamica per l’attivazione dei nuovi padiglioni, è quello della differenza di trattamento che si riscontra nell’ambito di una stessa struttura penitenziaria e in questo modo non offre pari opportunità nella detenzione, nel trattamento e nei regolamenti interni, creando anche disparità nell’impigo del personale. In poche parole abbiamo da una parte “i buoni” dall’altra parte del cancello a distanza di pochi metri “i cattivi” da tenere sotto chiave con doppia mandata. Al Capo del DAP Pres. TAMBURINO vorremmo spiegare, come addetti informati sulla materia, che la sorveglianza dinamica non può prescindere o essere frutto di un “patto” con i detenuti più “buoni” con un imminente fine pena, detenuti questi che dovrebbero essere già affidati all’esecuzione penale esterna, infatti la sorveglianza “dinamica” di certo non nasce oggi, ma è stata sperimentata nel tempo.- Basti pensare ai detenuti ergastolani con fine pena mai ristretti nelle Case Penali, Colonie Panali di Lavoro, nelle Casa di Reclusione delle isole o nelle semplici sezioni penali degli Istituti ove venivano aperti all’alba per essere avviati al lavoro per far rientro la sera; all’epoca non esistevano telecamere, video sorveglianza, monitor, ma al massimo avevamo come sorveglianza dinamica le “Guardie a cavallo”.- Ci sorprende l’indifferenza ed il silenzio della maggior parte dei sindacati di categoria che invece dovrebbero intervenire con forza e determinazione sull’argomento e addirittura qualche sindacato, sempre più “giallo”, sponsorizza con cieca sottomissione verso l’Amministrazione il papocchio della sorveglianza dinamica così come è stata impostata.- La stessa Amministrazione pur di raccogliere consensi di questa fallimentare iniziativa, sponsorizza e pubblicizza a sua volta eventi-convegni sindacali in merito.- Infatti, pur non entrando nel merito della questione, perché non siamo abituati a giudicare il lavoro altrui, non possiamo far a meno di citare la polemica sorta sull’affissione di un gigantesco cartellone posizionato sul varco di ingresso dei familiari dei detenuti presso la C.C. di Avellino, con il quale si annuncia un convegno sulla sorveglianza dinamica organizzato da un sindacato di categoria, esposizione questa molto discutibile in riferimento alle norme che regolano la pubblica affissione, la pari opportunità tra OO.SS., nonché la giusta applicazione dei contenuti dell’art.25 dello statuto dei lavoratori e verso le norme di sicurezza che regolano il rispetto del limite invalicabile quale è una palizzata di intercinta di un Istituto penitenziario della Repubblica sottoposto a sorveglianza armata.- Oggi non ci meravigliamo più di niente, anzi ci rendiamo conto che se è possibile applicare la “sorvglianza dinamica” così come è intesa, oggi è possibile tutto ed il contrario di tutto…. Esimio Pres. TAMBURINO, i nostri eroi caduti vittime del dovere neanche per dieci minuti hanno consentito quel “patto” che ella oggi tanto pubblicizza, per questo hanno versato il loro sangue sacrificando la loro vita proprio per tenere chiusi quei cancelli che oggi vengono incautamente aperti. Quando frettolosamente attraversa il lussuoso piano terra del suo dorato palazzo “DAP” si soffermi davanti alla lapide di nostri caduti, legga quei nomi e rifletta….. faccia in modo che quegli eroi non siano morti invano”.

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