Caserta, smantellato il clan Perreca: arrestato anche un irpino

Continuava a chiedere il pizzo agli imprenditori del Casertano, nonostante fosse un sorvegliato speciale. Da poco era stato scarcerato dopo una lunga condanna per omicidio, Giovanni Perreca, attuale reggente dell’omonimo clan di Recale, è stato arrestato insieme ad altre tre persone con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso. I provvedimenti sono stati eseguiti oggi dalla Squadra Mobile di Caserta su richiesta della DDA di Napoli.
È stato accertato che i reggenti del clan, fino a pochi mesi fa sottoposti all’obbligo di soggiorno nel Lazio, avevano richiesto ed ottenuto l’autorizzazione a ristabilire i loro domicilii nel comune di origine subito dopo la disarticolazione da parte della squadra mobile di Caserta di un clan avverso, i Menditti, affiliati al clan Belforte, con cui si contendevano il controllo delle attività estorsive nel comprensorio di Caserta e Recale. 

In manette anche Antimo Mastroianni, 47 anni, Silverio D’Aria, 51 anni, e Roberto Vittorio, 44 anni di Rotondi. Vittorio, pregiudicato dell’Avellinese, contattava le vittime dicendo loro che «che quelli di Recale li cercavano». In un luogo prestabilito, solitamente la Torre di Recale, gli imprenditori venivano prelevati e condotti al cospetto di Perrella e Mastroianni che imponevano le loro richieste sottolineando anche che, ormai, a comandare erano loro visto che i “marcianisani” del clan Belforte erano ormai scomparsi.

SPOT