Salvò l’acquedotto pugliese, medaglia d’oro per Leone Cuozzo

CAPOSELE – Una medaglia d’oro al valor civile per l’irpino che salvò l’acquedotto pugliese. La proposta è del presidente della regione Puglia Nicky Vendola. Nei giorni scorsi il governatore ha scritto al Capo dello Stato Giorgio Napolitano affinchè fosse riconosciuta una medaglia d’oro al valore civile a Leone Cuozzo. Vendola ha voluto raccontare al Presidente della Repubblica la storia e l’atto eroico compiuto dall’irpino. Nato a Caposele il 9 gennaio 1927, era un dipendente dell’Acquedotto Pugliese che lavorava e viveva con la sua famiglia nei pressi della galleria Pavoncelli, che da un secolo consente all’acqua delle fonti campane di dissetare, a centinaia di chilometri di distanza, la popolazione della Puglia. La galleria – scrive Vendola – fu seriamente lesionata dal sisma, ma Cuozzo, consapevole della gravità della situazione, nonostante i figli fossero stati considerati dispersi, mise in sicurezza l’acquedotto con manovre che solo lui conosceva. Poi trovò i figli morti sotto le macerie della casa. Col cuore infranto si uccise qualche giorno dopo.

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